GIOVANNI BIRINDELLI, 24.6.2016
(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)
Il voto britannico a favore dell’uscita dall’UE è una bella notizia nel senso letterale del termine: è esteticamente bello vedere una reazione vittoriosa di rifiuto al continuo processo di centralizzazione da parte dell’UE. Grande festa.
Tuttavia, non va dimenticato che questo è stato un voto su chi deve esercitare il potere politico, non contro il potere politico in quanto tale. Inoltre è stato un voto democratico, quindi, sebbene legale, illegittimo.
Se il voto democratico può essere utile per ottenere una sempre maggiore parcellizzazione degli stati (e dei superstati), ben venga.
Tuttavia, soprattutto in questi momenti di festa, a me piace ricordarmi che la libertà dipende dalla sovranità di regole di comportamento (valide per eventuali stati così come per gli individui “normali”) che esistono indipendentemente dalla volontà di qualunque autorità e non dal cambiamento dell’autorità che può imporre i suoi comandi o aggredire la proprietà.
In UK, per esempio, la tassa di successione è pari al 40% del ‘valore’ del bene oggetto di successione. Che a compiere questo saccheggio sia uno stato nazionale o un sovrastato, cambia poco in termini di libertà.
La disgregazione degli stati e dei sovrastati in parti sempre più piccole, favorendo la concorrenza istituzionale (e quindi il “votare con i piedi”), tende a ostacolare il saccheggio legale di stato (anche per questo tale disgregazione è sempre e comunque auspicabile).
Tuttavia il problema di fondo, anche sul piano pratico, rimane la legalità dell’aggressione, chiunque sia a compierla e in qualunque misura la compia.
Si, l’uscita dalla UE è un’opportunità che ci viene offerta, che non dovremo sprecare! La centralizzazione da parte della UE sta portando ad un’omologazione degli Stati membri, a cui consegue un impoverimento culturale, il gesto dell’Inghilterra dovrebbe far riflettere e farci agire di conseguenza. W la libertà!
🙂 superEle!