La “naturalità” della legge riguarda le sue caratteristiche strutturali. Dato che queste, come vedremo, la rendono non arbitraria, esse determinano anche il suo contenuto: questo infatti non può essere (come è per la “legge” positiva, che è arbitraria) qualsiasi cosa.
La caratteristica strutturale fondamentale della Legge naturale (quella che la rende tale) è la sua compatibilità col principio di uguaglianza davanti alla legge. Tale compatibilità infatti, essendo logica, non è arbitraria: essa è valida sempre, in ogni momento, in ogni luogo, indipendentemente dalla volontà e dalle visioni del mondo di chiunque. Una legge è naturale se è logicamente compatibile, senza eccezioni, col principio di uguaglianza davanti alla legge.
Esiste un’unica legge che è compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge: il principio di non aggressione (NAP). Questo è il principio secondo il quale non si deve violare la proprietà di alcuno mediante il ricorso iniziale (non di risposta) a coercizione fisica, violenza fisica, minaccia delle stesse, violazione di obblighi contrattuali, inganno e simili.
Il principio di non aggressione ha molte espressioni particolari, in genere a seconda del tipo di proprietà che è violata (p. es. corpo, denaro, ecc.) e di come è violata: il divieto di stuprare, di rubare, di tassare, di imporre l’uso di una particolare moneta, di vaccinarsi ecc. sono tutte espressioni particolari diverse dello stesso principio di non aggressione.
Il NAP è logicamente compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge in quanto è possibile dedurre logicamente (e osservare empiricamente) che non lo viola mai né ne presuppone mai la violazione da parte di alcuno.
Il fatto che il principio di non aggressione sia l’unica legge compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge può essere, di nuovo, dedotto logicamente (approccio scientifico) oppure osservato cercando in vano una legge diversa dal NAP e dalle sue espressioni particolari che sia compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge (approccio empirico)*.
Il NAP è quindi l’unica legge non arbitraria e, in questo senso, naturale.
Essendo una legge logicamente definita (non arbitraria, naturale), ed essendo la logica indipendente dal tempo, dallo spazio e dalle opinioni/volontà di chiunque (inclusa ovviamente la maggioranza), il NAP è una legge valida senza limiti di tempo (era valida 100 miliardi di anni fa come lo sarà fra 100 miliardi di anni) né di spazio (è valida in ogni punto della Terra così come lo è in qualsiasi altro punto dell’universo) ed è indipendente dalla volontà e dalle opinioni di alcuno (inclusa ovviamente la maggioranza).
La legge naturale o non arbitraria (il principio di non aggressione con tutte le sue particolari espressioni) è quindi il limite non arbitrario al potere coercitivo di chiunque.
La sovranità del principio di non aggressione la chiamiamo Libertà.
(*) Per esempio, la legge che impone di pagare le tasse non è compatibile col (e viola il) principio di non aggressione per varie ragioni, la prima delle quali è che presuppone che un particolare soggetto possa compiere legalmente azioni (nella fattispecie: sottrarre del denaro a qualcuno con la minaccia della violenza fisica) che se compiesse chiunque altro sarebbero considerate dei crimini.
Un caso meno evidente è quello di una regola che consentisse a chiunque (senza eccezioni) di prendere con la forza la proprietà di chiunque altro. Questa regola, che è incompatibile col principio di non aggressione, è invece compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge. A prima vista, questo sembrerebbe invalidare l’affermazione secondo cui il NAP è l’unica legge compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge. In realtà non viola quest’affermazione perché tale regola, a differenza del NAP, non è una legge: non è cioè una regola coercitiva di comportamento individuale (una regola la cui violazione giustifica, dal punto di vista di chi la fa o la difende, il ricorso alla coercizione fisica): la regola infatti non obbliga con la forza le persone a rubare. Quindi l’affermazione secondo cui il NAP è l’unica legge compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge è confermata.
Si potrebbe allora proporre il caso della regola che obbliga tutti con la forza di rubare: questa sarebbe una legge ma non sarebbe compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge in quanto, fra le altre cose, presuppone che qualcuno possa legalmente fare qualcosa (in questo caso imporre a tutti, anche a chi non lo volesse, di rubare) che altri (chi non volesse rubare) non può fare.
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