GIOVANNI BIRINDELLI, 24.9.2022
(Testo dell’intervento all’assemblea del Movimento Libertario, 2022. Il video a questo link).
Nello stato moderno, e nel lungo periodo, il livello di coercizione legale e arbitraria dello stato sull’individuo non ha fatto che aumentare in modo accelerato. Le prospettive sono sempre peggiori. Fra noi libertari non è necessario ricordare il motivo che rende questo inevitabile: la sostituzione della legge arbitraria (la legge fiat o positiva – la decisione dell’autorità: lo strumento di potere coercitivo arbitrario) alla legge non arbitraria (o naturale – il principio di non aggressione: il limite non arbitrario a ogni potere coercitivo). Il principio di non aggressione è legge naturale non perché lo diciamo noi, ma perché è l’unica regola coercitiva che è logicamente compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge. E la logica non è un’opinione.
Ovviamente, in quanto logico, il principio di uguaglianza davanti alla legge non ammette eccezioni, non ammette compromessi, doppi standard, “terze vie” o “equilibri”. Non ammette che un’organizzazione (p. es. lo stato) possa compiere legalmente, nel nome dell’“interesse pubblico”, della “giustizia sociale” o di altra presa per i fondelli politicamente corretta, azioni (come tassare, regolamentare, ecc.) che, se compiesse chiunque altro, sarebbero perseguite come crimini. Né ammette che le regole coercitive e legali a cui sono sottoposti alcuni siano diverse da quelle a cui sono sottoposti altri (ogni riferimento alle leggi razziali, alla progressività fiscale, al Green Pass e così via, all’infinito, è puramente intenzionale).
Per lo stato, non c’è veleno più letale del principio di uguaglianza davanti alla legge, perché l’esistenza stessa dello stato, sia concettuale che economica, si basa sulla disuguaglianza legale e quindi sulla violazione più pura e estrema del principio di uguaglianza davanti alla legge.
La questione di cosa sia la libertà pare avere tante risposte quante sono le persone che hanno usato questa parola. Per fortuna, per capire cos’è la libertà, non c’è bisogno di fidarsi di nessuno. Se si ritiene che il principio di uguaglianza davanti alla legge sia un requisito della libertà, allora il significato della libertà può essere indipendentemente verificato con uno strumento altrettanto non arbitrario, terzo e oggettivo della matematica: la logica. Dato che il principio di non aggressione è l’unica regola coercitiva che è logicamente compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge, allora, se si ritiene che il principio di uguaglianza davanti alla legge sia un requisito di libertà, la logica ci obbliga a considerare la libertà come la sovranità del principio di non aggressione, cioè della legge non arbitraria (o naturale).
Se invece si ritiene che la libertà escluda o possa arbitrariamente escludere, magari in casi particolari, il principio di uguaglianza davanti alla legge, cioè che sia compatibile con l’aggressione statale, allora non si è limitati da nulla: la libertà può essere tutto quello che l’autorità o la maggioranza del momento decidono che essa sia, leggi razziali e Green Pass inclusi.
In regime di positivismo giuridico, anche e anzi soprattutto dietro la foglia di fico del costituzionalismo, l’aumento continuo e accelerato di coercizione legale e arbitraria è una necessaità logica. Sarebbe irrazionale aspettarsi il contrario. La costituzione di un sistema positivo è essa stessa una legge fiat, quella più alta in grado. Non è un caso che quella italiana, per esempio, sia stata di recente cambiata per accomodare l’isteria sanitaria (oltre che quella ambientalista) delle stesse forze politiche che l’hanno cavalcata. La legge naturale della libertà, essendo logicamente dedotta, non può essere cambiata più di quanto possa esserlo la legge di gravità.
Non che non ci siano stati periodi in cui questo flusso continuo e accelerato di coercizione legale e arbitraria abbia rallentato. Questi periodi ci sono stati e ci saranno ancora. Tuttavia, per le caratteristiche strutturali di un sistema positivo, tale “rallentamento” (di per sé un evento estremamente raro) non può che essere di breve durata (di solito quella di un governo in carica), concentrato in uno o pochi settori specifici (mentre in tutti gli altri la coercizione legale e arbitraria dello stato sulle persone continua ad aumentare a ritmo possibilmente ancora maggiore, oppure viene rinviata nel tempo) e superficiale invece che strutturale. Nel lungo periodo, la coercizione legale e arbitraria dipende da fattori strutturali e non può che aumentare in modo accelerato.
Negli ultimi tempi questa accelarazione ha subito un’impennata che ha sorpreso perfino molti statalisti. Mark Woolhouse, uno dei più rispettati epidemiologi britannici, peraltro capo dei consulenti scientifici del governo, nel suo ultimo libro sostiene che il 2021 è stato “L’anno in cui il mondo è impazzito”. Chi ha familiarità con l’approccio scientifico (logico) alla libertà e all’economia sa che questa follia collettiva è molto più vasta, molto più profonda e molto più antica di quello che crede Woolhouse.
Nel caso del Covid, i risultati di questa follia isterica sulla vita (e sulla morte) di tante persone sono così raccapriccianti che è stato necessario instaurare un sistema di censura, di manipolazione della realtà e della verità scientifica che avrebbe fatto invidia a Hitler.
Sul piano economico, il delirio totalitario dei governi all’epoca del Covid ha fatto precipitare una situazione che era già avviata alla catastrofe per motivi strutturali.
Sul piano della libertà, come previsto, è stato finalmente abbattuto il taboo estetico dell’apartheid. Come hanno osservato perfino autorevoli statalisti, sul piano giuridico il Green Pass è equivalente alle leggi razziali. Tuttavia, al contrario di quello che essi sostengono, questa non è una novità: anche la progressività fiscale, per dirne una, sul piano giuridico (e in particolare su quello dell’uguaglianza davanti alla legge) è equivalente alle leggi razziali.
La novità non è sul piano giuridico: è sul piano estetico. Per la prima volta dopo il 1938, a una categoria di persone (scelta per motivi politici), è stato vietato di andare a lavorare, di andare al ristorante, ecc. Mentre per capire l’equivalenza giuridica fra progressività fiscale e leggi razziali serve una solida preparazione scientifica, una disponibilità a mettere in discussione il paradigma dentro cui si è nati e cresciuti, e una forza psicologica (anche in relazione alla solitudine) che sono estremamente rare a trovarsi, per capirne l’equivalenza estetica serve solo non chiudersi gli occhi. Questa a mio avviso è stata la cosa più impressionante di questo periodo, anche se non sorprendente: di fronte a misure coercitive non solo giuridicamente ma esteticamente analoghe alle leggi razziali, i più sinceri antifascisti (dalla vecchietta di paese fino al radical chic di città), hanno chiuso gli occhi, mostrando di essere antifascisti solo col senno di poi. Come ha detto qualcuno: le tue azioni, le tue scelte, parlano così forte che non riesco a sentire quello che dici. L’acritica istantaneità con la quale queste persone perbene hanno piegato il capo e l’anima al nuovo totalitarismo politicamente corretto è, dicevo, impressionante. Tuttavia, per i libertari e perfino per alcuni liberali, non è sorprendente. L’antifascista che, magari senza saperlo, adotta la stessa idea astratta di legge del fascismo (il positivismo giuridico), ne adotta lo stesso DNA. Come scrisse Hayek (non certo un libertario) “Pochi sono pronti a riconoscere che l’avvento del Fascismo e del Nazismo non fu una reazione contro le tendenze socialiste del periodo precedente, ma una conseguenza necessaria di quelle tendenze. […] Molti di coloro che si ritengono infinitamente superiori alle aberrazioni del Nazismo e del Fascismo e sinceramente odiano tutte le loro manifestazioni, lavorano allo stesso tempo per ideali la cui realizzazione porterebbe direttamente all’aborrita tirannia”.
Se, sul piano giuridico, Green Pass e leggi razziali sono equivalenti, sul piano della libertà e delle sue prospettive non lo sono. Su questo piano, il Green Pass è molto peggio delle leggi razziali. Non tanto perché, a differenza dell’ebreo sotto il Fascismo, a cui era vietato di fare solo alcuni tipi di lavori, a chi ha scelto di non iniettarsi un siero sperimentale è stato vietato di fare qualsiasi lavoro e di guadagnarsi il pane; ma anche per un altro motivo.
Le leggi razziali fasciste furono il culmine di un’esperienza politica che, non solo non nascondendo la sua natura totalitaria ma anzi esaltandola, portava con sé il seme della sua sconfitta. Il nuovo totalitarismo è diverso: si è evoluto. Ha imparato dai suoi errori. Ha capito che, se vuole durare, deve far credere allo schiavo di essere libero. Non c’è schiavo più docile di quello che crede di essere libero e che addirittura vede nel suo padrone l’unica possibile difesa della sua libertà. Creando nelle persone, fin dalla più tenera età, una confusione fra democrazia e libertà, fra disuguaglianza legale e principio di uguaglianza davanti alla legge, e ricorrendo ad altri trucchetti, il nuovo totaltiarismo ha reso lo schiavo non solo intellettualmente inerte ma attivamente sottomesso e perfino innamorato del proprio carceriere. Lo schiavo ideale. Se quindi le leggi razziali politicamente scorrette del ‘38 furono il culmine di un’esperienza totalitaria piuttosto acerba e intrinsecamente instabile, la recente apartheid politicamente corretta del Green Pass è solo l’inizio di un’esperienza totalitaria che, a differenza della precedente, è matura e duratura. Quello che ci aspetta poche persone hanno la forza psicologica di immaginarlo. Il nuovo denaro programmabile dei governi (le cosiddette Central Bank Digital Currencies), che darà la possibilità agli stati di cancellare il denaro delle persone se non lo spendono entro un certo tempo o se non adempiono a determinati obblighi, e i cosiddetti “contatori intelligenti” che daranno allo stato la possibilità di decidere quanta energia elettrica la persona può consumare, quando e per cosa, sono solo l’inizio.
Mentre la libertà residua delle persone (e con essa la loro vita fisica e economica, ma spesso anche psicologica), soprattutto in prospettiva, subisce questo tracollo a opera delle persone perbene, nel campo del denaro, grazie a Bitcoin, la stessa libertà trionfa come non era mai avvenuto prima, portando con sé non solo prosperità e innovazione strutturale ma anche un senso di speranza, gratitudine e un entusiasmo che sembravano persi per sempre. Grazie a Bitcoin, per la prima volta nella storia, anche se per ora in un unico settore (sebbene importantissimo), la libertà intesa in senso non arbitrario sta vincendo contro lo stato.
E’ allora quasi spontaneo chiedersi: quello che grazie a Bitcoin sta funzionando per restaurare la libertà nel campo del denaro non potrebbe funzionare anche per restaurare la libertà nel campo della legge, e quindi non solo nel mondo digitale (dove lo stato è debole) ma anche nel mondo fisico (dove lo stato è forte)? Più precisamente, quello che sta rendendo possibile questa vittoria del sound money contro il denaro fiat di stato, non potrebbe essere applicato anche al campo della legge e consentire la vittoria della sound law (la legge naturale: il principio di non aggressione) contro la legge fiat di stato?
La risposta è “Si”: in gran parte può essere applicato. Date le profonde similitudini fra denaro e legge, non stupisce che sia così.
La parte della strategia Bitcoin che può essere applicata alla legislazione la chiamerò strategia di base di Bitcoin. Questa comprende i seguenti 12 punti:
- Concentrazione sulla natura strutturale del problema (nel caso di Bitcoin, il denaro in quanto tale; nel caso della libertà, la legge in quanto tale) non sulle sue conseguenze (p. es. politiche monetarie troppo espansive; o regolamentazioni troppo restrittive).
- Sostituzione della fiducia con la verifica: don’t trust, verify;
- Decentralizzazione;
- Resistenza alla censura;
- Approccio di lungo periodo;
- Assenza di necessità di chiedere il permesso a chicchessia (sistema permissionless);
- Nessun compromesso sulla verità scientifica;
- Codificazione di questa verità scientifica, insieme ad altre regole tecniche, in un codice open-source, il quale è fatto girare su nodi indipendenti che svolgono la funzione di filtri, di rule enforcers;
- Incentivi di libero mercato;
- Neutralità ideologica esteriore;
- Uso della forza del nemico contro esso stesso;
- Non violenza.
Questa parte della strategia di Bitcoin può essere applicata alla legislazione, paradossalmente (e questo è importante) senza cambiare una sola virgola dell’attuale struttura giuridica e istituzionale ma partendo da come essa è, quale che sia.
C’è tuttavia una parte importante della strategia di Bitcoin che non può essere applicata alla legislazione: la sua natura puramente difensiva. La strategia di Bitcoin è difensiva nel senso che non riduce la coercizione legale e arbitraria dello stato nel campo del denaro ma, al contrario, consente di aggirarla. Tuttavia, l’applicazione della strategia di Bitcoin alla legislazione per definizione richiede di ridurre la coercizione legale e arbitraria dello stato, non di aggirarla. In questo senso, deve essere una strategia di attacco, anche se pacifico e non violento, non di difesa.
Questa inevitabile differenza strategica rende lo schema che tra poco illustrerò meno elegante e puro di Bitcoin, anche se ne condivide la strategia che ho etichettato “di base”. Lo rende anche meno ambizioso: mentre Bitcoin è la soluzione definitiva al problema denaro, la soluzione definitva al problema della legge fiat è la fine dello stato, e lo schema che andrò a descrivere purtroppo non ottiene questo risultato. Tuttavia, consente di muoversi gradualmente in quella direzione, probabilmente senza mai raggiungerla.
* * *
Illusterò questo schema in quattro step.
Nel primo, descriverò un importante aspetto generale della strategia su cui è basato che non rientra nei 12 punti della stratgegia di base di Bitcoin menzionati sopra.
Nel secondo step, menzionerò una tecnologia già disponibile che consente di replicare, nel campo della legislazione, diversi importanti aspetti della meccanica di Bitcoin.
Nel terzo step, descriverò il funzionamento dello schema a pieno regime, e quindi in una fase matura che (come quella della hyperbitcoinization nel caso di Bitcoin, che è di là da venire) avverrebbe dopo un certo tempo. La ragione per cui “inizio dalla fine” è spiegare il funzionamento tecnico dello schema.
Nel quarto e ultimo step, spiegherò brevemente alcuni dei fattori inclusi nello schema, che, nel lungo periodo, potrebbero portare alla fase matura di pieno regime.
Nel migliore dei casi, questo schema è la fase embrionale di un’idea che ha bisogno di molto lavoro, di molte critiche e di molti miglioramenti. Nel peggiore dei casi è un errore incredibilmente ingenuo e stupido. Tuttavia, anche come tale, potrebbe non essere del tutto inutile. Ho sempre creduto che l’ingenuità possa essere più un bene che un male, se combinata ad altre qualità. E se fare errori aiuta a trovare la soluzione, anche per esclusione, ben vengano gli errori.
1. Primo step
Col termine “transazione legislativa” intendo il processo di fabbricazione di una legge fiat: dalla prima concezione alla pubblicazione in gazzetta ufficiale. Col termine “transazione anti-legislativa” intendo una transazione legislativa finalizzata all’approvazione di una legge fiat che ha lo scopo di abolire un’altra legge fiat che viola la legge naturale della libertà (o di modificarla perché non violi quest’ultima).
La frase “il parlamento fa le leggi” dà l’impressione che una transazione legislativa sia un tutt’uno: un’azione che può avere un solo attore (il potere politico) e che può avvenire in un solo posto (il parlamento). In realtà, al pari di una transazione Bitcoin (che è costituita da due parti: la firma – la parte sostanziale della transazione – e la trasmissione ai nodi – la parte formale della transazione), una transazione legislativa è costituita da due parti diverse che possono essere svolte da soggetti diversi in posti diversi. C’è una parte sostanziale della transazione (la decisione dei contenuti della legge fiat), e una parte formale (l’approvazione della legge in parlamento).
La parte formale della transazione anti-legislativa deve rimanere in parlmento. Questo è importante per la realizzabilità concreta dello schema, che come abbiamo detto dipende anche dal fatto che esso non richiede di modificare una virgola dell’attuale struttura giuridico-istituzionale. Tuttavia, la parte sostanziale della transazione anti-legislativa, quella di gran lunga più importante, può essere portata fuori dal parlamento: nel libero mercato.
Come vedremo, una volta fuori dal parlamento e nel libero mercato, la parte sostanziale di una transazione anti-legislativa può essere vincolata, nei contenuti, dalla legge naturale della libertà allo stesso modo in cui una transazione Bitcoin è vincolata dai principi (anche scientifici) incorporati nel protocollo Bitcoin. Non solo: una volta che la parte sostanziale della transazione anti-legislativa è nel libero mercato, l’intero processo legislativo può essere fatto funzionare in modo molto simile al sistema Bitcoin, lasciando al cavallo di Troia in parlamento il ruolo di puro esecutore e nient’altro. Come vedremo, questo schema richiede un cavallo di Troia in parlamento: un soggetto politico (e quindi un po’ di sporcizia), ma senza bisogno di fidarsi di lui e con i necessari incentivi di mercato.
2. Secondo step
Ho detto sopra che, una volta fuori dal parlamento e nel libero mercato, la parte sostanziale di una transazione anti-legislativa può essere vincolata, nei contenuti, dalla legge naturale della libertà allo stesso modo in cui una transazione Bitcoin è vincolata dai principi incorporati nel protocollo Bitcoin. Questo è reso possibile da una tecnologia già disponibile sul mercato, basata su algoritmi, che si chiama LawGeex di cui parla Wendy McElroy in un suo recente libro. In sostanza, questa tecnologia consente di verificare in automatico la compatibilità di un contratto con tutte le leggi fiat in vigore in una determinata giurisdizione. Se questa tecnologia può essere usata per verificare in automatico la compatibilità fra un contratto (che di solito è complicato) e l’insieme delle leggi fiat di una giurisdizione (che sono tante e anch’esse complicate), allora a maggior ragione (e con maggiore affidabilità) può essere usata per verificare in automatico la compatibilità fra una particolare legge fiat (una sola) e il solo principio di uguaglianza davanti alla legge, che è molto semplice; e ovviamente può fare questo in tempi più brevi.
Come vedremo nel prossimo step, questa tecnologia è fondamentale per lo schema perché consente di replicare, nel processo legislativo, buona parte del sistema di funzionamento di Bitcoin. In particolare, il software, nel quale verrebbe codificata la legge della libertà (il principio di uguaglianza davanti alla legge, e quindi quello di non aggressione), può essere fatto girare su diversi nodi (ogni persona potrebbe avere il suo). Questi, come i nodi di Bitcoin, svolgono la funzione di “filtri” automatici (rule enforcers) che cestinano qualsiasi transazione (in uscita e in entrata) non compatibile con le regole codificate nel software.
Come vedremo, questo aspetto è molto importante:
- per la natura trustless dello schema; e
- perché, in esso, l’attività legislativa sia vincolata alla libertà (cioè perché le nuove leggi fiat possano solo ridurre, pezzo per pezzo, la coercizione legale e arbitraria, compatibilmente col principio di non aggressione, e mai aumentarla).
3. Terzo step
Vediamo adesso il funzionamento dello schema a pieno regime.
Questo step è a sua volta suddiviso in cinque passaggi. I primi quattro costituiscono la parte sostanziale della transazione anti-legislativa. L’ultimo, ne costituisce la parte formale.
Non può essere enfatizzato abbastanza che, in ogni passaggio, per ogni attore coinvolto, valgono almeno le seguenti tre condizioni:
- l’assenza del bisogno di fidarsi di qualcuno;
- gli incentivi di mercato;
- la resistenza alla censura.
E’ chiaro che se una qualsiasi di queste condizioni non fosse soddisfatta, lo schema non avrebbe senso.
Purtroppo, dati i limiti di tempo, non potrò spiegare, passaggio per passaggio, attore per attore, in che modo queste condizioni sono soddisfatte. In alcuni casi è intuitivo. In altri meno.
3.1. Primo Passaggio
Supponiamo che una persona (chiamiamola Giuseppe) ritenga che una qualsiasi legge dello stato, di qualsivoglia tipo e grado (una a caso: il Green Pass) violi principio di uguaglianza davanti alla legge, e quindi (anche se lui non sa nemmeno cosa sia) il principio di non aggressione.
Giuseppe invia questa segnalazione alla rete di nodi (o al suo nodo personale). In questo modo, Giuseppe ha dato inizio a una transazione anti-legislativa il cui scopo finale è la produzione, da parte del parlamento, di una legge fiat che, dato che il Green Pass viola il principio di uguaglianza davanti alla legge e che questo fatto può essere verificato dai nodi, lo abolisca, e in tempi brevi.
Giuseppe può essere anche una comunità di persone, un’associazione, un’azienda, un gruppo di aziende, italiane o straniere: chiunque abbia un interesse concreto all’abolizione di questa particolare legge fiat nella giurisdizione italiana e/o sia interessato a dividere il costo dell’invio della transazione anti-legislativa ai nodi.
Infatti, come nel caso di Bitcoin, l’invio di questa segnalazione ha un costo. In questo schema, a differenza di Bitcoin, il costo è rappresentato da due commissioni (non una sola), rigorosamente in bitcoin, pagate da Giuseppe: una per il nodo, l’altra per il minatore.
3.2. Secondo passaggio.
I nodi, sui quali gira un software analogo a LawGeex ma open-source, ricevono la segnalazione da Giuseppe e verificano in automatico se la legge fiat da lui segnalataviola il principio di uguaglianza davanti alla legge. Se non lo viola, la segnalazione viene immediatamente cestinata. Se lo viola (e quindi se la legge fiat in questione necessita di essere abolita o cambiata perché aumenta la coercizione legale e arbitraria dello stato) il nodo approva la transazione e la qualifica come pending (in attesa). In entrambi i casi, il nodo incassa da Giuseppe la commissione in bitcoin (che sarà alta).
3.3. Terzo passaggio
In questo schema, il ruolo dei “minatori” viene svolto da legislatori privati: persone, imprese o associazioni (italiane o estere non importa) il cui unico compito è quello di produrre una proposta di legge “chiavi in mano” che corregga la violazione del principio di uguaglianza davanti alla legge individuata in automatico dai nodi nella legge fiat segnalata loro da Giuseppe (in questo esempio, il Green Pass). Tale correzione può consistere per esempio in un’abolizione tout court della legge fiat in questione o in una sua modifica.
I minatori scelgono arbitrariamente quali transazioni anti-legislative in stato “pending” inserire nel loro “blocco” (cioè per quali transazioni produrre una proposta di legge). Dato che l’unico scopo dei minatori è il profitto, questa scelta sarà fatta sulla base di due parametri:
- l’importo della commissione: maggiore è la commissione pagata da Giuseppe, maggiore sarà la probabilità che la transazione anti-legislativa sarà selezionata da un minatore;
- il grado di difficoltà di approvazione (per motivi di tempo, su questo devo sorvolare).
A differenza di Bitcoin, in questo caso probabilmente non c’è bisogno di una catena di blocchi ma piuttosto di una serie di blocchi. In altre parole, non c’è bisogno che i blocchi siano crittograficamente legati uno all’altro. Il minatore che si aggiudica il diritto di attaccare il blocco con le transazioni anti-legislative da lui scelte alla serie di blocchi è quello che risolve per primo una Proof of Work.
Chi vince la Proof of Work invia il suo blocco ai nodi per la verifica.
3.4. Quarto passaggio
I nodi ricevono dal minatore il blocco con le proposte di legge “chiavi in mano” e le verificano. Nella misura in cui le singole proposte di legge passano la verifica dei nodi (e cioè non violano il principio di non aggressione), la transazione comincia a ricevere conferme, e il minatore riceve una parte della seconda commissione pagata da Giuseppe. L’altra parte la riceverà nella misura in cui queste proposte di legge diventeranno leggi fiat.
3.5. Quinto passaggio
Qui sta la componente di attacco di questo schema, e quindi la fondamentale differenza con la strategia di Bitcoin a cui ho fatto riferimento sopra. Lo schema prevede che in parlamento ci sia un cavallo di troia: un soggetto politico che si presenti alle elezioni sulla base di questo schema, quindi sulla base della difesa del principio di uguaglianza davanti alla legge. Ricordo che, ai fini di descrivere la meccanica dello schema, in questo step assumo che questo soggetto politico abbia la maggioranza in parlamento. Nello step successivo vedremo perché, nel lungo periodo, questo schema (combinato a una buona comunicazione) ha in sé la possibilità di produrre questo risultato, allo stesso modo in cui Bitcoin ha in sé la possibilità di produrre la hyperbitcoinization.
Per entrare in parlamento con questo soggetto politico, le persone devono:
- convertire in bitcoin una quota X (vicina alla quasi totalità) dei loro averi;
- firmare uno smart contract (cioè una transazione che si perfeziona in automatico al verificarsi di certe condizioni, senza che la sua esecuzione possa essere bloccata). Questo smart contract prevede che, se la persona non approva in parlamento anche una sola proposta di legge inviata dal minatore e verificata dai nodi, l’intera quota dei suoi averi che ha convertito in bitcoin viene trasferita, nella forma di donazione volontaria, a un soggetto non censurabile.
Le persone che stanno nella pancia del cavallo di troia, cioè i parlamentari di questo soggetto politico, fanno una sola cosa e nient’altro: approvano, senza neanche leggerla, la proposta di legge ricevuta dai nodi e sviluppata nel libero mercato sotto il vincolo del principio di uguaglianza davanti alla legge (e quindi di quello di non aggressione) codificato nel software di questi ultimi.
Nella misura in cui le proposte di legge contenute in un blocco sono trasformate in leggi fiat, il minatore che ha compilato quel blocco riceve la seconda parte della commissione pagata da Giuseppe.
Al termine del loro mandato, le persone che stanno nella pancia del cavallo di troia (che nel frattempo avranno ricevuto stratosferici stipendi da parlamentare, prebende di ogni tipo e vitalizi per non fare nulla) tornano in possesso dei loro bitcoin (che dopo quattro anni avranno presumibilmente un valore maggiore).
Ripeto, è fondamentale tenere presente che in ciascun passaggio, per ogni attore (Giuseppe, i nodi, i minatori, le persone che stanno nella pancia del cavallo di Troia), valgono le tre condizioni fondamentali: trustlessness, incentivi di mercato e resistenza alla censura.
Questa è, in due parole, la meccanica dello schema a regime.
4. Quarto step
Questoschema include in sé i fattori che, nel lungo periodo, possono portarlo ad andare a regime: cioè che possono dare al cavallo di troia la dimensione necessaria (in termini di numeri in parlamento) per essere efficace. Questi fattori sono diversi. Per motivi di tempo, qui ne discuto solo tre.
Il primo è che, quando le persone possono sceglierla per loro stesse, la libertà vince sempre. L’affermazione secondo cui la libertà vince sempre in generale è una balla. Potendolo fare, molte persone (specie gli statalisti) scelgono maggiori possibilità per loro stesse a scapito della libertà di altri. Tuttavia, quando si tratta della propria libertà, e potendo sceglierla, la libertà vince sempre. Gli statalisti lo sono sempre con le risorse e la libertà degli altri.
Il secondo fattore, collegato al primo, è che oggi, per avere la cosa che gli interessa (poniamo l’abolizione del Green Pass), l’elettore deve votare per eleggere un partito o una coalizione che farà (o manterrà) tante cose che non vuole, molte delle quali lui nemmeno può sapere al momento del voto. Questo schema consente alle persone (non a una maggioranza, ma a Giuseppe) di poter ottenere (fra le “cose” compatibili con la libertà) solo quelle che gli interessano e che migliorano la sua vita. Per esempio, Giuseppe userà lo schema per abolire il Green Pass (che non vuole), ma non potrà usarlo per aumentare il reddito di cittadinanza (che invece vorrebbe). Claudia, invece, potrà usare lo schema per abolire il reddito di cittadinanza (che non vuole) ma non per estendere il Green Pass (che invece vorrebbe). Sia Giuseppe che Claudia, entrambi ostili alla libertà ma entrambi interessati a difenderla in casi particolari quando è la loro e si accorda con la loro particolare visione di come dovrebbero stare le cose, contribuiranno a restaurarla a loro spese, nel libero mercato, solo per la parte che a loro conviene, e sotto il vincolo scientifico del principio di non aggressione codificato nei nodi. Per avere quello che vogliono, devono difendere il principio di non aggressione. Col contributo di entrambi, pezzo per pezzo, la libertà viene gradualmente restaurata.
Il terzo fattore, decisivo, è il fatto che questo schema offre agli elettori il bene più scarso sul mercato politico: l’autolimitazione del potere politico. Non c’è tempo di approfondire questo punto fondamentale. Tuttavia, vanno fatto notare due cose. La prima è che, specie in Italia, la promessa di una qualche forma di autolimitazione del potere politico (anche se basata sulla fiducia, superficiale, truffaldina, e generalmente funzionale a ineittare dosi sempre maggiori di socialismo nella società) ha sempre avuto uno straordinario successo elettorale, anche se durato solo il tempo necessario alle persone di capire che erano state prese in giro. La seconda, è che, nel caso di questo schema, tale autolimitazione non richiederebbe fiducia, sarebbe verificabile e sarebbe orientata solo alla difesa del principio di uguaglianza davanti alla legge, senza possibilità tecnica di deviare da essa.
Conclusioni
In conclusione, il senso generale di questa proposta, anche se complesso, è racchiuso nei due seguenti passaggi di Buckminster Fuller, che a mio avviso riassumono perfettamente una parte profonda della strategia di Bitcoin:
Il primo: Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un nuovo modello che renda quello precedente obsoleto.
Il secondo: Se vuoi far capire alle persone un nuovo modo di pensare, non perdere tempo a cercare di insegnarglielo. Invece, dai loro uno strumento, l’uso del quale le porterà spontaneamente al nuovo modo di pensare.
Parafrasando Buckminster Fuller, se vuoi liberare lo schiavo che non sa di essere tale, o portare dalla tua parte il radical chic favorevole all’apartheid che pensa di essere antifascista, o il comunista che pensa di essere liberale, non perdere tempo a cercare di insegnargli cos’è la libertà. Invece, dagli uno strumento che gli consenta di difendere la sua libertà nei casi particolari in cui ha un interesse concreto a farlo. Nel lungo periodo, l’uso di questo strumento lo porterà spontaneamente non solo a capire ma anche ad apprezzare la libertà. Anche se questo non avvenisse, lui, pur ostile alla libertà, in quei casi particolari l’avrà difesa a sue spese. E questa è forse la cosa più importante. La vittoria di Bitcoin, in termini di libertà, non sta nel fatto che ha convinto le persone della scientificità dell’approccio austriaco all’economia o di quello libertario alla legge. Al contrario, sta nel fatto che Bitcoin, che è ideologicamente neutro fuori, è utilizzato (spesso come unico mezzo per sopravvivere) da persone perbene profondamente ignoranti di Scuola Austriaca di economia e profondamente ostili alla scienza della libertà. Qui sta, a mio avviso, la parte più importante del successo di Bitcoin.
Nel film The Matrix Morpheus dice a Neo: “Noi siamo sopravvissuti nascondendoci da loro [gli agenti dello stato], scappando da loro. Tuttavia, loro sono i gatekeepers. Loro controllano tutte le porte. Detengono tutte le chiavi. Questo significa che, prima o poi, qualcuno dovrà combatterli”. La legge fiat è quello che consente ai leader della classe parassitaria di essere i gatekeeper; di controllare tutte le porte; è quello che dà loro tutte le chiavi. Questo schema è pensato per combattere la legge fiat, anche se in modo pacifico e non violento (non perché la violenza in questo caso sarebbe illegittima, ma perché sarebbe inefficace e anzi controproducente). Combattere la legge fiatusando la sua stessa forza (il fatto che, a differenza della legge naturale, essa può essere qualsiasi cosa) contro essa stessa. Bitcoin ha indicato il sentiero strategico. Io credo che il futuro della libertà dipenda da come l’uomo riuscirà a trovare il modo di seguire questo sentiero con successo anche nel campo della legge.
Molto interessante e anche molto suggestivo. Un’ unica perplessità: si afferma (a mio avviso con ragione) che il soggetto politico utilizzabile come cavallo di Ulisse debba essere maggioritario in parlamento. Come arrivare a questo risultato? Un’unica lista “greca” o infiltrati in più liste, magari tutte? E anche nella seconda ipotesi, come raggiungere la maggioranza?
Ciao Alessandro, grazie del commento. I tre fattori principali che, sottolineo nel lungo periodo, potrebbero portare a questo risultato sono accennati nel paragrafo 4. Sostanzialmente, mutatis mutandis, sono gli stessi che porteranno alla hyperbitcoinization.
Non solo nelle cose grandi (p. es. Green Pass e reddito di cittadinanza, che entrano nella campagna elettorale) me soprattutto nelle piccole (che per le persone possono essere importantissime ma che non entrano in campagna elettorale), questo schema è l’unica possibilità che le *singole* persone hanno di eliminare ostacoli legali e coercitivi a quello che hanno bisogno di fare (e tutti hanno prima o poi bisogno di eliminare ostacoli legali e coercitivi alla loro vita, anche i peggiori socialisti).
Inoltre, questa è l’unica forma trustless di autolimitazione del potere politico (sulla base del principio di uguaglianza davanti alla legge) a cui riesco a pensare. E tale autolimitazione è stata dimostrata varie volte essere il bene più scarso (e quindi con più valore) nel mercato politico.
In estrema sintesi, quello che nel lungo periodo (con la giusta comunicazione) può far avere al cavallo di Troia la maggioranza in parlamento è il fatto che questo schema dà ai singoli possibilità di essere single-issue voters su questioni sulle quali oggi non possono far nulla ma che, caso per caso, possono avere per loro un’importanza enorme. Se vuoi, è un modo di difendere il principio di uguaglianza davanti alla legge ricorrendo all’ordine spontaneo nel processo politico: e l’ordine spontaneo prevale, nel lungo periodo, su quello razionale per il tipo e la quantità di conoscenza di cui fa uso.
Sicuramente, la maggioranza in parlamento del cavallo di Troia è l’aspetto più debole dello schema. Tuttavia, gli incentivi che essa produce sono così forti che, con una buona comunicazione, questo risultato non mi sembra impossibile da raggiungere nel lungo periodo.
Con una buona comunicazione, finora è stato il nostro tallone d’Achille. Più che buona qualitativamente, dovrebbe essere divulgativa al massimo per raggiungere un cospicuo numero di persone. Forse è il caso di cominciare con una prova d’allenamento: le prossime regionali per il Lazio. Per poi preparare un tentativo alle europee del 2024.