L’ipocrisia complice dei radical-chic

GIOVANNI BIRINDELLI, 13.2.2017

(Pubblicazione originale: Miglioverde)

 

The New Yorker, il giornale-simbolo dei radical-chic americani, ha di recente pubblicato un articolo di George Prochnik titolato When It’s Too Late to Stop Fascism, According to Stefan Zweig (“Quando è troppo tardi per fermare il fascismo, secondo Stefan Zweig”).

Si tratta dell’ennesima espressione di quella particolare forma di ipocrisia contemporanea che ha trovato rinnovato vigore dopo l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Un’altra manifestazione di questa ipocrisia è per esempio rappresentata dal discorso di Meryl Streep alla cerimonia per la consegna dei Golden Globe.

Per questa particolare forma di ipocrisia sarebbe necessario trovare un nome. In questo articolo, per incapacità di trovare termini migliori, la chiamerò “ipocrisia complice”.

L’ipocrisia complice ha alcune caratteristiche distintive. Continue reading

Patriottismo ed egualitarismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 21.1.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Il patriottismo esprime una mentalità collettivista (cioè totalitaria) non meno di quanto faccia il cosiddetto egualitarismo.

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“Dov’era Meryl Streep quando Obama perseguiva i whistleblowers e bombardava matrimoni?”

Traduzione di un estratto dell’articolo Where Was Meryl Streep when Obama was Prosecuting Whistleblowers and Bombing Weddings? di Danielle Ryan, 10.1.2017

“Ok. Chiariamo subito una cosa: adoro Meryl Streep. [… Ma] Dov’era Meryl Streep […] e dov’erano tutti quegli altri ipocriti nella sala mentre [il premio Nobel per la pace, n.d.r.] Obama ha passato l’intero 2016 a scaricare 26171 bombe? Ah si, festeggiavano alla Casa Bianca (http://www.dailymail.co.uk/…/Inside-Obama-s-final-star-stud…)! […] Nel suo appassionato discorso, Streep ha chiesto ai suoi colleghi e ai suoi fans di unirsi a lei nel fare donazioni al Comitato per la Protezione dei Giornalisti: ‘abbiamo bisogno di una stampa che stia dalla parte dei princìpi; che inchiodi il potere alle sue resposabilità, che lo chiami in causa per ogni oltraggio. Questa è la ragione per cui i nostri padri fondatori hanno incastonato la stampa e le sue libertà nella costituzione’ ha detto. Ha ragione, naturalmente. Tuttavia viene da chiedersi: la Streep era al corrente, per esempio, del fatto che Obama ha perseguito più whistleblowers [coloro che denunciano alla stampa i crimini dell’agenzia governativa di cui fanno parte, n.d.r.] di tutti i presidenti precedenti combinati insieme (https://www.theguardian.com/…/whistleblowers-double-standar…)? Si tratta di una tradizione che Trump probabilmente continuerà, naturalmente, ma è piuttosto strano che la questione non l’abbia mai sfiorata fino a ora. E dov’era la Streep — d’improvviso interessata al fatto che “la violenza incita la violenza” — quando Obama aiutava l’Arabia Saudita a radere al suolo lo Yemen bombardando funerali e matrimoni? […] L’oltraggio morale avvertito da queste persone è vuoto e privo di significato se non è coerente. […] L’eroe di Hollywood Obama ha reso ancora più facile per Trump perseguire i giornalisti e i whistleblowers e bombardare gli innocenti se questo è quello che decide di fare”. (Danielle Ryan)

Glenn Greenwald and civil libertarians’ ‘double paradigm’ syndrome

GIOVANNI BIRINDELLI, 30.6.2015 Publication in English: Mises Canada: https://mises.ca/posts/articles/glenn-greenwald-and-civil-libertarians-double-paradigm-syndrome/

Glenn Greenwald e le contraddizioni dei “civil libertarians”

GIOVANNI BIRINDELLI, 27.6.2015 (Pubblicazione originale in italiano: Movimento Libertario)

Coloro che danno valore alla privacy intesa come rispetto dei diritti di proprietà individuali, p. es. nelle proprie comunicazioni, saranno per sempre in debito con Edward Snowden. E anche coloro che oggi non danno alcun valore alla privacy sono in debito con lui. Snowden è il grande eroe del nostro tempo. In gran parte completamente da solo, ha difeso la privacy dalle sue violazioni da parte del sistema di stati più potenti della storia dell’uomo. Ha dato molto per farlo, ed era disposto a dare tutto. Continue reading

Dal film “The Butler” al dibattito fra stato minimo e anarco-capitalismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 6.1.2014

(Original publication: Movimento Libertario – qui con alcune modifiche)

Sono andato a vedere “The Butler” al cinema. Si continua a condannare la discriminazione razziale e non l’idea astratta di legge che la ha consentita. Si continua a condannare una particolare forma di disuguaglianza davanti alla legge intesa come principio e non la disuguaglianza davanti essa in quanto tale.

Chissà perché… Forse perché in questo secondo caso si dovrebbe rinunciare alla progressività fiscale, alla manipolazione monetaria e del credito da parte del sistema bancario e a tutta quella rete di privilegi che consente la continua espansione dello stato? Cioè perché in questo secondo caso si dovrebbe rinunciare allo stato per come lo conosciamo da generazioni? Continue reading

Obama, Inequality and “the American Idea”

GIOVANNI BIRINDELLI, 9.8.2013

(Original publication: Movimento Libertario, L’Indipendenza)

At a recent political rally, President Barack Obama made yet another propaganda speech in favour of socialism and interventionism, arguing more or less explicitly:

  1. that inequalities of material position (and therefore of opportunity as well) are morally wrong, Continue reading

Obama, le disuguaglianze e “l’idea stessa dell’America”

GIOVANNI BIRINDELLI, 9.8.2013

(Original publication: Movimento Libertario, L’Indipendenza)

In un recente comizio il presidente Barack Obama ha fatto l’ennesimo discorso di propaganda a favore del socialismo e dell’interventismo, sostenendo in modo più o meno esplicito:

  1. che le disuguaglianze nella posizione materiale sono moralmente sbagliate, Continue reading