Antenati della Scuola Austriaca e del libertarismo.

GIOVANNI BIRINDELLI, 14.9.2018

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Leggendo questo stupendo libro di Rothbard che mi mancava, scopro (o riscopro se me lo ero dimenticato) che la teoria soggettiva del valore (inclusa quella delle preferenze temporali) nasce con Democrito (c. 460 – c. 370 a.C.).

Scopro anche che il primo libertario anarco-individualista fu il cinese Chuang Tzu (369 – c. 286 a.C.). Oltre a rifiutare lo stato e ad argomentare in favore del libero mercato senza se e senza ma, Chuang Tzu fu il primo teorizzatore dell’ordine spontaneo (l’ordine che è il risultato delle azioni delle persone ma della progettazione di nessuno: p. es. una lingua; un’economia di mercato – catallassi ; il denaro non di stato; ecc.): “Il buon ordine emerge spontaneamente quando non si interferisce con le azioni degli uomini [“when things are let alone”] … Non è semplicemente che il mondo non ha bisogno di essere governato: esso dovrebbe non esserlo”.

La Scuola Austriaca di economia e il libertarismo hanno quindi antenati molto più antichi di quello che io sapessi.

Invece rileggo (cosa che sapevo ma che è sempre bene rinfrescare) che il comunista Platone aveva nei confronti del denaro un atteggiamento perfettamente sovrapponibile a quello oggi dominante in contrasto al quale nasce bitcoin:

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Video della conferenza “Liberi di scegliere” – Sessione I: “Bitcoin”

Video della conferenza LIBERI DI SCEGLIERE – Sessione 1: Bitcoin e Blockchain. Ci attende una rivoluzione? – Piacenza, 27-28 gennaio 2018

I video dell’intera conferenza sono disponibili a questo link (gli interventi di ciascun relatore possono essere selezionati facendo scorrere il pannello sulla destra dello schermo)

Gli interventi di Giovanni Birindelli sono i seguenti:

Bitcoin-blockchain, regolamentazione e “spiegazioni” mainstream

GIOVANNI BIRINDELLI, 4.7.2018

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Milena Gabanelli: “Non avete mai capito cosa è la blockchain? Proviamo a spiegarvelo noi. È un mondo che corre veloce e che può cambiarci la vita, ma che non è ancora stato regolamentato”

Il mio consiglio da non esperto a chi volesse capire cos’è la blockchain (e perché essa non ha senso senza bitcoin) sarebbe quello di prendere con le pinze “spiegazioni” il cui titolo di apertura finisce con “ma non è stato ancora regolamentato”. Continue reading

Lightning Network

Questo articolo (link) spiega in modo molto semplice e chiaro, anche con l’aiuto di disegni, cosa è Lightning Network (LN) e come funziona. In breve, LN è una proposta per aumentare la scalabilità di bitcoin. In particolare, per alleggerire il carico di transazioni sulla blockchain di bitcoin allo scopo di :

  1. rendere le transazioni più veloci, e
  2. ridurre la fee delle transazioni

il tutto senza aumentare la dimensione del blocco (come voleva fare la proposta di fork Segwit2x, poi ritirata). L’aumento della dimensione del blocco infatti avrebbe effetti negativi sulla capacità di bitcoin di essere decentrato e resistente alla censura.

Poiché le transazioni non sono registrate sulla blockchain, l’uso di LN può aumentare la privacy di bitcoin (se entrambe le parti agiscono in modo cooperativo a questo fine).

Un altro aspetto importante di LN, come descritto in quest’altro articolo (link), è che consentirà lo scambio fra diverse crittomonete (p. es. fra bitcoin e litecoin) in modo trustless (cioè: senza bisogno di terze parti di cui fidarsi), più economico e più veloce. Per adesso lo scambio fra diverse crittovalute su LN è stato testato con successo, in fase sperimentale, fra bitcoin e litecoin.

Bitcoin: la corazza del libero mercato nel settore del denaro

GIOVANNI BIRINDELLI, 4.3.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Intervento al convegno: “Bitcoin e Blockchain: il mondo parallelo” – Brescia, 4.3.2017

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1. Introduzione

In un recente, bellissimo articolo su Miglioverde, Guglielmo Piombini ha narrato la storia dei contadini cinesi che, negli anni ’60 del secolo scorso, segretamente crearono un sistema di mercato all’interno del sistema comunista in cui erano costretti a vivere. Piombini ha messo in evidenza che «Gli agricoltori non sfidarono apertamente le autorità, ma crearono dal basso un sistema migliore di quello esistente, e alla fine vinsero. Senza saperlo, applicarono alla perfezione il suggerimento di Buckminster Fuller [che è stato ripreso nella locandina di questo evento]: ‘Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà esistente obsoleta’».

Questo è esattamente quello che ha fatto Satoshi Nakamoto, chiunque egli sia, inventando Bitcoin. Egli non ha combattuto la realtà esistente (e vedremo oltre che i sistemi monetari esistenti sono disastrosi e perché). Ha costruito un modello nuovo, non conflittuale (anzi, anti-conflittuale: come lo è il mercato), che sta rendendo la realtà esistente obsoleta.

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Bitcoin dà fastidio a chi non vuole che le persone possano scegliere

GIOVANNI BIRINDELLI, 7.2.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

 

Il Sole 24 Ore: “Bitcoin, il riciclaggio invisibile di mafie e terrorismo internazionale. […] «Le valute virtuali e i bitcoin in particolare […] forniscono un nuovo e potente strumento per i criminali, terroristi, finanzieri ed evasori, consentendo loro di far circolare e conservare fondi illeciti, fuori dalla portata del diritto»”.

 

Sorvoliamo sul fatto banale che seguendo lo stesso ragionamento uno dovrebbe impedire l’uso di telefoni, di computer, di automobili, ecc.; e cioè sul fatto che il crimine sta nell’azione aggressiva, non negli strumenti utilizzati.

Se l’autore dell’articolo capisse cosa è Bitcoin, sapesse cosa è il denaro e cosa è la Legge, capirebbe che ciò che si trova “fuori dalla portata del diritto” è il denaro fiat e il monopolio legale dello stesso da parte delle banche centrali (oltre che naturalmente la tassazione), non Bitcoin. Continue reading

Anders Brownworth spiega cos’è la blockchain

La spiegazione più semplice e chiara che ho visto fino a oggi della Blockchain, la tecnologia che sta alla base di Bitcoin. Davvero un ottimo lavoro per i non addetti ai lavori (anche se non esaustivo, ma pare che ci sia una seconda puntata in arrivo). GB

Ansel Lindner su cosa è una blockchain

GIOVANNI BIRINDELLI, 3.12.2016

Su segnalazione di Giacomo Zucco, pubblico una traduzione in italiano di alcuni punti che ritengo essenziali di un articolo di Ansel Lindner (la cui versione originale in inglese può essere trovata qui: http://bitcoinandmarkets.com/blockchain-rules-of-thumb/ ). In questo scritto, Lindner spiega in modo estremamente chiaro cosa è una blockchain, quali sono i suoi punti di forza e i suoi limiti. Cosa fa bene e cosa fa male. A seguito della lettura di questo articolo, devo correggere alcuni passaggi di un paio di miei articoli, in cui affermavo che una crittomoneta ancorata all’oro fisico potrebbe essere uno scenario sostenibile. Continue reading

Il rinascimento è Bitcoin, non la blockchain

Estratto (in italiano) dell’articolo It’s All About the Blockchain di Erik Voorhees

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“Bitcoin ha reso il termine “fiat” una cosa, e quando qualcosa ha un nome, può essere criticata. Ogni giorno che Bitcoin esiste, dimostra la validità dell’idea ingenua che il denaro può funzionare senza pianificazione centrale. … Senza Bitcoin, una blockchain è semplicemente un database distribuito – non esattamente una tecnologia innovativa. … Rimane da vedere quanto tempo ci vorrà prima che il settore finanziario si renda conto che la vera innovazione di valore non è il registro distribuito della blockchain (che è già esistito in altre forme) , ma piuttosto la piattaforma aperta di inclusione finanziaria che non ha bisogno di una controparte o cartello di cui fidarsi (e questa è una cosa che non è mai esistita prima).  Continue reading