GIOVANNI BIRINDELLI, 24.9.2022
(Testo dell’intervento all’assemblea del Movimento Libertario, 2022. Il video a questo link).
Nello stato moderno, e nel lungo periodo, il livello di coercizione legale e arbitraria dello stato sull’individuo non ha fatto che aumentare in modo accelerato. Le prospettive sono sempre peggiori. Fra noi libertari non è necessario ricordare il motivo che rende questo inevitabile: la sostituzione della legge arbitraria (la legge fiat o positiva – la decisione dell’autorità: lo strumento di potere coercitivo arbitrario) alla legge non arbitraria (o naturale – il principio di non aggressione: il limite non arbitrario a ogni potere coercitivo). Il principio di non aggressione è legge naturale non perché lo diciamo noi, ma perché è l’unica regola coercitiva che è logicamente compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge. E la logica non è un’opinione.
Ovviamente, in quanto logico, il principio di uguaglianza davanti alla legge non ammette eccezioni, non ammette compromessi, doppi standard, “terze vie” o “equilibri”. Non ammette che un’organizzazione (p. es. lo stato) possa compiere legalmente, nel nome dell’“interesse pubblico”, della “giustizia sociale” o di altra presa per i fondelli politicamente corretta, azioni (come tassare, regolamentare, ecc.) che, se compiesse chiunque altro, sarebbero perseguite come crimini. Né ammette che le regole coercitive e legali a cui sono sottoposti alcuni siano diverse da quelle a cui sono sottoposti altri (ogni riferimento alle leggi razziali, alla progressività fiscale, al Green Pass e così via, all’infinito, è puramente intenzionale).
Per lo stato, non c’è veleno più letale del principio di uguaglianza davanti alla legge, perché l’esistenza stessa dello stato, sia concettuale che economica, si basa sulla disuguaglianza legale e quindi sulla violazione più pura e estrema del principio di uguaglianza davanti alla legge.
Continue reading