Glenn Greenwald e le contraddizioni dei “civil libertarians”

GIOVANNI BIRINDELLI, 27.6.2015 (Pubblicazione originale in italiano: Movimento Libertario)

Coloro che danno valore alla privacy intesa come rispetto dei diritti di proprietà individuali, p. es. nelle proprie comunicazioni, saranno per sempre in debito con Edward Snowden. E anche coloro che oggi non danno alcun valore alla privacy sono in debito con lui. Snowden è il grande eroe del nostro tempo. In gran parte completamente da solo, ha difeso la privacy dalle sue violazioni da parte del sistema di stati più potenti della storia dell’uomo. Ha dato molto per farlo, ed era disposto a dare tutto. Continue reading

Draghi, la “crescita strutturale” e la “democrazia” totalitaria

GIOVANNI BIRINDELLI, 20.4.2015

(Pubblicazione originale Miglioverde.eu)

“Draghi ha ricordato che la politica monetaria può favorire la ripresa ciclica, ma non una crescita strutturale, che solo le riforme possono garantire” (ilsole24ore.com). Se “ripresa ciclica” si riferisce a “bolla”, sul primo punto Draghi ha ragione. Tuttavia egli ha tralasciato di ricordare un paio di cose.

La prima è che le distorsioni nella struttura produttiva create dalla “politica monetaria” (cioè dall’inflazione monetaria) allontanano e impediscono la crescita strutturale, cioè lavorano contro di essa. Questa è una cosa molto diversa dal “non poterla favorire”. La manipolazione monetaria e del credito non è neutra rispetto alla “crescita strutturale”. Tale manipolazione produce necessariamente, in primo luogo attraverso un tasso d’interesse artificialmente basso (e quindi segnali sbagliati agli agenti economici), un orientamento della struttura produttiva in una direzione diversa da quella dei beni e servizi maggiormente richiesti dal mercato. Le crisi cicliche e (quando si continua a confondere il male -l’interventismo, a partire da quello monetario- con la cura) le depressioni non sono altro che il tentativo del sistema di auto-curarsi dal male, cioè di ripulirsi da questi malinvestments prodotti dall’interventismo.

Il seguito dell’articolo qui: link

“Fermare il declino”? Il manifesto di Giannino contribuisce a rafforzarlo

GIOVANNI BIRINDELLI, 3 August 2012

(Original publication: L’Indipendenza)

Grande stima per Oscar Giannino, quasi quanto la delusione per il suo Manifesto politico. Un’altra (grande) occasione sprecata. Se lo scopo del Manifesto del giornalista e degli altri che hanno contribuito a produrlo è prendere voti per avere voce in parlamento e riempire in qualche misura quel vuoto che si è creato nell’area politica moderata, io credo che esso potrebbe avere ragionevoli possibilità di successo, non solo per i demeriti dei competitors ma questa volta anche per i meriti e la credibilità di alcuni di coloro che lo propongono, e in particolare di Giannino (e questa è già una novità). Ma se lo scopo dei dieci punti programmatici del manifesto è, come essi affermano che sia, “fermare il declino dell’Italia”, tranquilli: non c’è nessuna possibilità che questo scopo venga raggiunto. Il declino dell’Italia (e più in generale, seppure in forme e gradi diversi, dell’Europa e in particolare dell’Europa continentale) ha una causa ben precisa la quale non viene minimamente nemmeno sfiorata dal Manifesto di Giannino. Continue reading