Stefano Magni intervista Giovanni Birindelli per La Nuova Bussola Quotidiana
https://lanuovabq.it/it/linflazione-e-la-crisi-sistemica-che-verra
Stefano Magni intervista Giovanni Birindelli per La Nuova Bussola Quotidiana
https://lanuovabq.it/it/linflazione-e-la-crisi-sistemica-che-verra
GIOVANNI BIRINDELLI, 10.4.2020
Abbiamo tre fattori di crisi che si stanno sommando l’uno all’altro, formando una specie di tempesta perfetta sia a breve che a lungo termine:
1) la fine del ciclo economico prodotto dall’ulteriore espansione artificiale del denaro e del credito a cui le banche centrali sono ricorse per curare la crisi del 2008 con dosi ancora maggiore dello stesso veleno che la ha prodotta;
2) il coronavirus (usato come sabbia per coprire il primo fattore di crisi);
3) la reazione del sistema stato-banca centrale al coronavirus: cioè le politiche monetarie e fiscali ancora più espansive.
Il libero processo di mercato, lasciato a sé stesso, sarebbe perfettamente in grado di risolvere i primi due fattori di crisi nel tempo più breve possibile. Se il mercato fosse lasciato a sé stesso, la situazione sarebbe infatti per certi aspetti assimilabile a quella della recessione economica degli USA del 1920-21: la più breve nella storia degli USA in quanto l’unica non accompagnata da maggiore interventismo del sistema stato-banca centrale (che, nonostante nel brevissimo periodo possa fungere da anti-dolorifico, nel medio-lungo periodo ha effetti catastrofici analoghi a quelli della cura di un tossicodipendente con dosi di droga ancora maggiori). Una delle ragioni è legata agli incentivi, e in particolare a quelli ad adattarsi. Continue reading
GIOVANNI BIRINDELLI, 16.12.2016
(Pubblicazione originale: Switzerland Institute in Venice – Quaderno n. 9)
GIOVANNI BIRINDELLI, 16.12.2016
(Pubblicazione originale: Switzerland Institute in Venice, Quaderno n. 9)
GIOVANNI BIRINDELLI, 6.9.2016
(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)
“Mi ricordo una conversazione con un vecchio che coltivava alberi, nel mio paese. Io gli chiesi di vendermi un grande albero per il mio giardino. Egli rispose: «tutti oggi vogliono grandi alberi. Li vogliono subito, senza curarsi del fatto che gli alberi crescono lentamente e ci vogliono tempo e fatica per farli crescere. Tutti oggi hanno fretta» concluse amaramente «e non so perché». Keynes avrebbe potuto spiegarglielo: la gente pensa che a lungo termine sarà morta”. [Bruno Leoni *]
Piantare e crescere alberi (e in misura minore un orto) forse potrebbe aiutare qualcuno a sentire, prima ancora che a comprendere, il concetto del tempo nel processo economico (così come in quello della formazione della Legge) e quindi a capire la Scuola Austriaca di economia (la scienza economica) e, se si può usare questa parola, l’anima del pensiero libertario. Continue reading
GIOVANNI BIRINDELLI, 21.1.2016
(Pubblicazione originale: MiglioVerde)
L’altra sera, mangiando una pizza con l’amico Leonardo Facco, ci viene la bella idea di andare al cinema a vedere La grande scommessa (“The Big Short”), il film di Adam McKay sulla crisi economica del 2008 e sullo scandalo Lehman Brothers.
Qui provo a fare alcune riflessioni, da una prospettiva libertaria, su una cosa che mi è piaciuta del film e su una che invece non mi è piaciuta ma che mi aspettavo.
Prima del commento, può essere opportuno fare una breve sinossi del film e chiarire un paio di concetti tecnici. Il film racconta la storia vera di quei pochissimi speculatori che prima del 2008, capendo cosa stava accadendo, ricorsero a opportuni strumenti finanziari (i cosiddetti Credit Default Swaps, CDS) per scommettere sul fatto che determinati titoli legati a crediti esposti a default (e, in particolare, legati ai mutui cosiddetti subprime) sarebbero collassati e avrebbero messo in crisi l’intero sistema finanziario ed economico americano (e in effetti mondiale). Continue reading
GIOVANNI BIRINDELLI, 21.1.2016
(Pubblicazione originale: MiglioVerde)
L’altra sera, mangiando una pizza con l’amico Leonardo Facco, ci viene la bella idea di andare al cinema a vedere La grande scommessa (“The Big Short”), il film di Adam McKay sulla crisi economica del 2008 e sullo scandalo Lehman Brothers. Qui provo a fare alcune riflessioni, da una prospettiva libertaria, su una cosa che mi è piaciuta del film e su una che invece non mi è piaciuta ma che mi aspettavo. …
L’articolo è disponibile agli abbonati di MiglioVerde a questo link
FRANCESCO SIMONCELLI, 6.11.2015
(Pubblicazione originale: francescosimoncelli.blogspot.it)
… In questo marasma la BCE ha annunciato che probabilmente prolungherà le sue misure d’intervento nell’economia per altri due anni, fino al 2018. Di conseguenza, ciò che finora ha fallito calmorosamente verrà prolungato e aumentato d’intensità. Infatti, quali sono stati i risultati degli interventi dello zio Mario? Gli istituti finanziari sono stati rimpinzati di pattume obbligazionario di stati falliti e l’economia più ampia continua a languire in una stagnazione perenne a causa della ridistribuzione delle risorse scarse a favore degli zombie finanziari mantenuti in vita artificialmente dalle politiche della banca centrale….
L’articolo è liberamente disponibile a questo link: http://francescosimoncelli.blogspot.it/2015/11/il-treno-monetario-delle-banche.html
FRANCESCO SIMONCELLI, 31.7.2015
(Pubblicazione originale: francescosimoncelli.blogspot.com)
Com’era prevedibile, e come avevo preannunciato in questo commento, la Grecia è stata infine salvata. Non c’è da sorprendersi. Il progetto europeo è qualcosa che riguarda fortemente una pianificazione centralizzata dell’economia su scala extra-nazionale, ed è stato impiegato troppo capitale materiale e temporale affinché venisse portato alla luce. Il progetto europeo doveva essere il fiore all’occhiello del NWO, invece si sta trasformando in un incubo per le persone sottomesse ai suoi dettami e un misero fallimento per gli eurocrati che ancora ci credono. A questo proposito, quindi, si farà di tutto per tenere in piedi questa farsa. Il prezzo non è qualcosa che preoccupa i pianificatori centrali, non saranno loro a pagarlo. Sarà, come la solito, scaricato sui contribuenti. Se volete un assaggio, vi basta guardare al Giappone. Esatto, questo è il paziente zero; se si vuole sapere dove finirà l’occidente basta guardare alla colonia di vecchi ultra-indebitata del sol levante, dove il continuo interventismo centrale sta ammazzando ciò che resta di onesto nell’economia nipponica. Continue reading
GIOVANNI BIRINDELLI, 23.8.15
(Pubblicazione originale: Miglioverde)
… La ripresa ciclica è dunque un fenomeno opposto a quello della crescita strutturale. Quest’ultima è il momento in cui, grazie al coordinamento fra risparmi e investimenti svolto dal tasso d’interesse, si ha creazione di ricchezza. La ripresa ciclica è al contrario la fase in cui, a causa del fatto che l’espansione artificiale del credito impedisce al tasso d’interesse di svolgere la sua funzione di coordinamento fra risparmi e investimenti, vengono fatti ulteriori investimenti economicamente insostenibili o malinvestments e quindi vengono gettate le basi per ulteriore distruzione di ricchezza. …
L’articolo è disponibile qui: http://www.miglioverde.eu/crescita-strutturale-e-ripresa-ciclica-laddove-regna-la-confusione/
GIOVANNI BIRINDELLI, 23.8.15
(Pubblicazione originale: Miglioverde)
Spesso (e non a caso) nei media mainstream viene fatta confusione fra “crescita” e “ripresa”. Esse vengono viste come se fossero la stessa cosa. In realtà sono due fenomeni opposti: la crescita produce ricchezza; la ripresa porta alla distruzione di ricchezza. Continue reading
FRANCESCO CARBONE 8.8.2013
(Original publication: USEMLAB)
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Il settimo libro Usemlab, il Mistero dell’Attività Bancaria di Rothbard, edito per la prima volta in inglese nel 1983, aggiunge un tassello molto importante alla questione monetaria analizzando in maniera scientifica e rigorosa l’attuale sistema bancario a banca centrale e valuta irredibimile. Arricchito di un excursus storico sulla nascita delle banche centrali americana e inglese, espone anche gli interessi delle classi politica e bancaria convergenti nella concessione del privilegio di emissione monetaria di cui esse sono le principali beneficiarie. Continue reading