La divergenza fra scienza e accademia nel campo delle scienze sociali

GIOVANNI BIRINDELLI, 8.7.2018

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Un professore di economia di non so quale importante università scrive in un post: «Due decenni che ve lo ripeto: la micro e piccola impresa italiana va decimata se si vuole che il paese riparta. Si ritorna a crescere se e solo se le micro e piccole imprese vengono rimpiazzate da medie e grandi: più produttive, efficienti, innovative. E che pagano imposte!»

Questa riflessione, che si commenta abbastanza da sola, può essere uno spunto per discutere una questione più generale sulla quale, anche all’interno del piccolo gruppo di coloro che si riconoscono nella Scuola Austriaca di economia, si hanno opinioni diverse. Si tratta di una questione che, di per sé, ha ben poco interesse, ma che, in un’epoca caratterizzata, almeno in Occidente, dall’affermarsi di una nuova forma di “populismo” (cioè dell’ennesima forma di “rivolta delle masse” contro le élites in quanto tali), potrebbe avere qualche attualità.

La questione può essere posta nel modo seguente: è necessario conoscere la letteratura accademica sulla quale autorevoli professori basano le loro tesi per sostenere che quelle tesi (e le teorie che ne stanno alla base) sono delle castronate? Continue reading

Bitcoin come ‘lusso’ di oggi e necessità di domani

GIOVANNI BIRINDELLI, 21.6.2018

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

“Nel mercato nero di Bogotà (Colombia) le figurine di contrabbando sono l’unica moneta di chi scappa dal Venezuela” (lastampa.it).

Non credo che in Italia si arriverà a questo livello in un futuro prevedibile, nemmeno dopo la scissione dell’euro (secondo me inevitabile prima o poi).

Tuttavia, prima di arrivare alle figurine, ce ne è di strada da continuare a percorrere sulla via dell’inflazione: una via non solo senza ostacoli (perché la stragrande maggioranza delle persone non capisce i danni dell’inflazione fino a poco prima delle figurine) ma con un forte vento a favore: totalitarismo (nella fattispecie democratico), stati, banche centrali, media mainstream, la gran parte delle università di economia, e altre onoratissime e privilegiatissime istituzioni.

Per fortuna c’è bitcoin, la via di uscita di mercato 2.0 (non censurabile). Non molte persone, ancora oggi, la conoscono e la capiscono: si tratta delle persone che probabilmente trarranno i maggiori vantaggi dall’ennesimo, prevedibile collasso economico prodotto dalla droga inflazionistica.

Si, ma manca completamente una rete per l’ educazione e l’accesso ben organizzato, “popolare” e non elitario a questo strumento straordinario (F.G.)

Arriverà.

A questo stadio, tuttavia, se ci fosse un accesso “popolare” a bitcoin, bitcoin non sarebbe un’opportunità.

Con questo non voglio dire che bitcoin deve essere elitario, ma che, in quanto necessità di domani, oggi non può che essere elitario. È nella natura economica delle cose. Continue reading