GIOVANNI BIRINDELLI (Risposta ad articolo di Gian Piero de Bellis dal titolo “Del Settarismo e dello Statalismo” apparso sul sito del movimento libertario il 27.10.2012)
Ciao Gian Piero,
Bell’articolo (en passant: ti faccio i complimenti anche per quell’articolo sulla coerenza a cui volevo risponderti ma fino ad ora non ne ho avuto la possibilità; in parte tocco la risposta che ti volevo dare in questo commento).
Io sono d’accordo con te sul fatto che le etichette ideologiche, intese come aderenza integrale al pensiero di un particolare filosofo/economista o di una particolare scuola, produce quello che tu chiami ‘fenomeno delle sette’. Ti cito: “Non ci sono Galileiani o Newtoniani o Einsteiniani cioè seguaci di Galileo, Newton o Einstein. Per un fisico dichiararsi seguace di Newton vuol dire ammettere di non aver alcun interesse al progresso della fisica e alle scoperte che hanno avuto luogo negli ultimi secoli”.
Gli aristotelici, i newtoniani e gli einsteiniani, cioè coloro che hanno accettato il nuovo sistema più meno coerente di conoscenza (per usare l’espressione di Thomas Kuhn, il nuovo paradigma) senza metterlo in discussione ci sono stati, ovviamente, e anzi generalmente sono stati (e sono) la maggioranza degli ‘scienziati’: solo che non è grazie a loro che la scienza è avanzata (e avanza), ma nonostante loro. Continue reading