La deriva anti-scientifica di H. H. Hoppe

GIOVANNI BIRINDELLI, 7.3.2019

(English Version here. Questo articolo è stato modificato l’8.3.19  [°]).

Salve Giovanni […] le chiedo la cortesia di commentare sul suo sito […] il recente articolo (*) di Hoppe sulla necessaria alleanza dei libertari con il populismo. Personalmente apprezzo il paleolibertarismo, ma credo che Hoppe abbia esagerato davvero nella sua accettazione di metodi autoritari (se non totalitari) nei confronti dei dissenzienti, siano essi culturali o politici. Sarebbe molto utile una sua critica ragionata. Grazie (Stefano)

Non credo che si tratti di esagerazione, ma di deriva anti-scientifica. Più precisamente, di un pensiero che, pur partendo da coerenti premesse scientifiche, nella sua applicazione pratica (strategica) le contraddice. E queste contraddizioni non riguardano un elemento accessorio ma le fondamenta stesse della scienza della libertà e di quella economica.

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Se lo stato non siamo “noi”, allora i suoi confini non sono casa “nostra”

GIOVANNI BIRINDELLI, 17.6.2018

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

L’immigrazione è un fenomeno creato interamente dall’esistenza dello stato. In assenza di proprietà cosiddetta ‘pubblica’, esisterebbero ospiti, imprenditori, impiegati, clienti, turisti, inquilini, ladri, ecc. Tutto, tranne che gli immigrati. Questi non potrebbero logicamente esistere.

Quando l’immigrazione verso un paese è motivata dal fatto che in quel paese l’immigrato può godere dei frutti di quelle particolari forme di saccheggio legale chiamate “politiche redistributive”, “stato sociale”, “diritto alla salute” ecc., essa è un fenomeno creato, oltre che dall’esistenza stessa della macchina statale, anche dalla sua attività predatoria ai danni di vari soggetti, per esempio nella forma di imposizione fiscale (ma non solo). Questi soggetti sono le persone e le imprese che sono stabilite nel territorio di quel paese; le persone e le imprese straniere che hanno investito in quel paese; le persone e le imprese straniere che hanno acquistato beni e servizi in quel paese; le persone e le imprese straniere che hanno detenuto beni mobili o immobili in quel paese; le future generazioni sulle quali graverà (illegittimamente) il maggior debito ‘pubblico’ di quel paese; e altro.

Buona o cattiva che sia a seconda dei singoli casi individuali e dei diversi punti di vista e/o interessi, l’immigrazione è quindi un fenomeno prodotto e alimentato dallo stato. In altre parole, un sottoprodotto di quest’ultimo. La sua soluzione di lungo periodo quindi non può logicamente essere trovata nello stato (p. es. in particolari “politiche per l’immigrazione”). Essa va ricercata, come sempre avviene in tutti i problemi di natura sociale creati dallo stato, nella difesa del principio di non aggressione e, in particolare, nella difesa della proprietà privata, senza se e senza ma. Quindi tale soluzione di lungo periodo va cercata contro lo stato, non attraverso lo stato. Continue reading

L’ipocrisia del referendum che vuole abrogare il reato di clandestinità

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.9.2013

(Original publication: L’Indipendenza)

In una società anche imperfettamente libera non esisterebbe un solo argomento (né giuridico, né economico) a sostegno di ostacoli burocratici all’immigrazione. In altre parole, laddove lo Stato fosse coerentemente a difesa della legge intesa come principio generale e astratto, e quindi a difesa del libero mercato e della proprietà privata (il che implica assenza di redistribuzione delle risorse, di ‘stato sociale’ ecc.), eventuali ostacoli burocratici all’immigrazione sarebbero un crimine e, economicamente, non avrebbero più senso di altre misure protezionistiche. Continue reading

Le politiche anti-immigrazione sono espressione di socialismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 14.8.2012

(Original publication: Movimento Libertario)

Le politiche anti-immigrazione sono incompatibili con il libero mercato e quindi con la sovranità della legge intesa come principio astratto. Insieme ad altre politiche di segno opposto (come le politiche fiscali discriminatorie ad esempio) esse danno una misura di quanto socialista sia non solo il nostro sistema politico, ma anche la nostra mentalità. Continue reading