Le uniche azioni altruiste sono quelle che si fanno sotto coercizione (p. es. pagare le imposte)

GIOVANNI BIRINDELLI, 13.11.2020

I termini “individualista”, “egoista” e “altruista” vengono comunemente usati per indicare delle qualità di persone. Si dice cioè che una persona è “altruista”, “individualista” o “egoista”. Dal che segue che se una persona è egoista, per esempio, per definizione non può essere altruista. 

Tuttavia, questo uso delle parole mi sembra scorretto. Non sono infatti le persone che possono essere qualificate come “individualiste”, “egoiste” o “altruiste” ma solo le loro azioni. E ogni giorno ogni persona compie sia azioni individualiste, che azioni egoiste che (purtroppo) azioni altruiste.

Quello che distingue questo tipo di azioni sono le loro conseguenze intenzionali (come noto, le conseguenze inintenzionali delle azioni possono essere largamente predominanti nel processo economico, ma qui non discutiamo di questo aspetto):

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Il primo uomo sulla Luna e il confronto ideologico USA-URSS

GIOVANNI BIRINDELLI, 25.7.20

Ieri ho visto il film The First Man di Damien Chazelle. Bellissimo. Molto più umano, intenso e “esperienziale” di qualsiasi altro film che ho visto sullo stesso tema (e sullo spazio in generale). Fotografia, regia, scenografia e interpretazioni strepitose.

Dal punto di vista storico, ha rappresentato due temi. Il primo è lo scontro ideologico USA-URSS (scontro di cui la missione voleva essere un fattore e/o un’espressione di vittoria). Il secondo tema è la tensione attorno al tema del finanziamento dei costi della missione. Questa tensione è stata lungo l’asse “il gioco vale la candela: sì o no?”. Da una parte, la visione del presidente Kennedy e dei protagonisti del film a favore del “si”. Dall’altra, le posizioni di alcune comparse del film a favore del “no”.

A causa del fatto che questa tensione è stata lungo l’asse sbagliato, lo scontro ideologico USA-URSS, sul piano della struttura di pensiero, in realtà non è stato uno scontro (o lo è stato molto meno di quello che sembra a prima vista). Continue reading

I fork sono belli, e possibili anche nei sistemi politici

GIOVANNI BIRINDELLI, 7.11.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

A me personalmente SegWit2x non piace (soprattutto perché mi sembra favorire la centralizzazione di Bitcoin e indebolire la sua resistenza alla censura, che vedo come la sua anima); e non mi piace affatto il modo in cui questo fork è stato pianificato e verrà fatto (i tempi di attuazione troppo stretti e soprattutto l’assenza di replay protection sembrano violare regole non scritte il cui rispetto, dal mio punto di vista di non esperto, fa parte della condotta da gentleman nel campo delle crittovalute).

Tuttavia, il concetto di fork (“fork off and do your thing”: separati e fai la tua cosa, senza rompere le balle agli altri) lo trovo meraviglioso. Meraviglioso come una cosa assolutamente normale di cui, assuefatti a forme di collettivismo sempre più estreme, ci eravamo dimenticati o che pensavamo non fosse più possibile (soprattutto nel settore del denaro).

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L’anarco-capitalismo collettivista di Michael Huemer – Recensione di Giovanni Birindelli al libro “Il problema dell’autorità politica” di Michael Huemer

GIOVANNI BIRINDELLI, 8.8.2016

(Pubblicazione originale: MiglioVerde)

  1. Il “diritto” di rubare

Il 3 maggio 2016 la Corte di Cassazione ha dichiarato che rubare quando si ha fame è giusto: «il fatto non costituisce reato» (vedi articolo del Corriere della Sera). La notizia è stata riportata perfino dalla BBC, con stupore per il supporto che la sentenza ha avuto dai giornali mainstream italiani. Nelle parole di Massimo Gramellini su La Stampa, «Per i giudici supremi, il diritto alla sopravvivenza prevale su quello di proprietà» (dal che seguirebbe che coloro che, come Gramellini, sono entusiasticamente a favore di questa sentenza, per coerenza dovrebbero essere altrettanto entusiasticamente a favore anche del fatto che al loro figlio sia sottratto con la forza uno dei due suoi due reni sani perché sia trapiantato su un bambino che rischia di morire a causa del fatto che entrambi i suoi reni sono malati). Continue reading

Perché l’anarcocomunismo è destinato al fallimento

LUCA FUSARI, 17.1.2012

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

La critica da parte degli anarcocapitalisti nei confronti di una società collettivista non si limita solamente alla mera questione dell’assenza di volontà e/o di libertà d’adesione in essa. Se così fosse, tale genere di critica sarebbe valida solo nei confronti di una società collettivista statuale, creando di fatto un controsenso logico nel caso di comunità anarcosocialiste ed anarcocollettiviste, le quali manifestano un funzionamento interno differente rispetto alla pratica proposta dalla visione anarcocapitalista. Continue reading

Fecondazione eterologa, discriminazioni razziali e progressività fiscale

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.8.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario, qui con alcune piccole modifiche)

 

«Per quanto mi riguarda sono contraria [al fatto che nella fecondazione eterologa i futuri genitori possano scegliere un colore della pelle e/o degli occhi compatibile col proprio]: questa si chiama discriminazione razziale. Non se ne parla, sarebbe anticostituzionale. È come se chi adotta un bambino lo potesse scegliere. Lo impedisce la legge. Mica siamo al supermercato». In questa esternazione riportata, ovviamente senza il minimo scandalo, da un giornale, il ministro della salute Beatrice Lorenzin mostra di avere le idee un po’ confuse sul concetto di discriminazione. Una persona che non fosse un semplice ripetitore di luoghi comuni (e cioè assimilabile a un oggetto) non avrebbe bisogno di aiuto per capire:

  1. che, nel caso di una fecondazione eterologa, la scelta di un particolare colore della pelle (simile o diverso dal proprio non importa) non è una forma di discriminazione razziale ma un’espressione di libertà;
  2. che la costituzione che lei difende include forme di discriminazione che, quelle sì, sul piano dell’uguaglianza davanti alla Legge, sono identiche e non distinguibili dalle “leggi” razziali.

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