L’inflazione e la crisi sistemica che verrà

Stefano Magni intervista Giovanni Birindelli per La Nuova Bussola Quotidiana

https://lanuovabq.it/it/linflazione-e-la-crisi-sistemica-che-verra

Con questi “liberali”, chi ha bisogno dei comunisti?

GIOVANNI BIRINDELLI, 23.6.21

Nella sezione “Economia e Finanza” del sito di Nicola Porro, curata da Leopoldo Gasbarro, c’è un articolo dello stesso Gasbarro in cui l’autore si chiede: “Perchè tutti gli allarmi [su bitcoin da parte dei governi e delle banche centrali di mezzo mondo, ndr] non sono stati lanciati in chiave preventiva? Perchè si è aspettato che il grosso rialzo del prezzo del Bitcoin [che nella recente correzione ha perso circa il 50%, ndr] “ingolosisse” un numero sempre più alto di persone?

Il problema sarebbe quindi il fatto che le banche centrali sono intervenute troppo tardi, invece del fatto che sono intervenute, e a monte del fatto che esse esistono ed esercitano un monopolio legale sul denaro. 

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Draghi e la “buona moneta”

GIOVANNI BIRINDELLI, 17.2.2021 (aggiornato il 21.2.2021)

«Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta» (Mario Draghi, 17 febbraio 2021, primo discorso da Presidente del Consiglio al Senato). 

La questione ambientale, come quella monetaria, ha al centro lo stesso identico problema: l’aggressione sistematica e legale della proprietà privata da parte dello stato. Concentriamoci qui sulla questione monetaria. Approfondiamo un minimo il concetto di «buona moneta» che Draghi vuole vendere agli italiani.

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Lockdown e gold standard

GIOVANNI BIRINDELLI, 8.6.2020

Mi chiedo se, sotto il gold standard, ci sarebbe stato il lockdown. O quantomeno se sarebbe stato accettato così supinamente.

Questioni di libertà a parte (che taglierebbero la testa al toro, o piuttosto al lockdown), e anche assumendo che, nel lungo periodo, il lockdown sia una misura efficace contro il coronavirus (tesi che a me sembra assurda; non sono un virologo, ma leggo idee parecchio diverse anche fra virologi statalisti a riguardo), mi sembra che tutti concordino sul fatto che, nel lungo periodo, a causa di malattie cardiache, obesità, rinvio di cure necessarie, depressione, suicidi, povertà ecc., il lockdown avrà un elevato costo in termini di anni di vita e anche di vite umane. Tuttavia, questo costo non è sostenuto oggi, ma lo sarà in futuro, nel lungo periodo.

Quindi, anche nell’ipotesi secondo me assurda di partenza, chi esercita il potere coercitivo arbitrario dello stato si è trovato di fronte a scegliere (per tutti) fra il breve periodo e il lungo periodo.

Come noto, una scelta di lungo periodo sarebbe stata incompatibile con la struttura di incentivi che sottostà a quel sistema di potere coercitivo arbitrario. Tuttavia, sarebbe stata incompatibile anche con la mentalità della stragrande maggioranza delle persone, ormai indottrinate dal sistema denaro fiat di stato + banche centrali a una mentalità di breve periodo in modo così profondo che nemmeno se ne accorgono. Continue reading

“La casa di carta” non parla di libertà

GIOVANNI BIRINDELLI, 19.8.19

Seguendo un suggerimento qui su fb, tempo fa ho iniziato a vedere la serie TV La casa de papel (“La casa di carta”).

Una bella serie. Ringrazio chi la ha segnalata. Tuttavia, arrivato alla scena ‘filosofica’, ancora non riesco a capire perché alcuni ritengono che il messaggio della serie TV sia libertario.

In sintesi, questo messaggio ‘filosofico’ può essere riassunto in quattro punti:

1. dato che il denaro che rubiamo è stato creato dal nulla, noi non rubiamo a nessuno;
2. noi facciamo esattamente quello che fa la banca centrale, solo che nel suo caso voi dello stato lo chiamate “iniezione di liquidità” mentre nel nostro caso lo chiamate furto;
3. nel caso della banca centrale, il denaro viene trasferito alle banche, quindi ai ricchi; noi invece lo trasferiamo a noi stessi quattro disgraziati;
4. il denaro di carta è semplicemente carta.

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“Vollgeld”: la riedizione della “legge di Peel” (all’inverso)

GIOVANNI BIRINDELLI, 8.6.2018

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Dopodomani in Svizzera si vota per un referendum importante: se vincesse il “Si” (pare improbabile, purtroppo), in tutta la Svizzera verrebbe impedito alle banche commerciali di creare denaro dal nulla attraverso la riserva frazionaria. In altre parole, verrebbe loro impedito di prestare denaro depositato (sul quale cioè le persone mantengono la piena disponibilità). Questo sarebbe un primo passo nella direzione dei “tradizionali principi legali che governano il deposito di denaro” (*).

Tuttavia, rimarrebbero la banca centrale e la sua capacità di creare dal nulla, in regime di monopolio legale, denaro fiat di stato: “I sostenitori del referendum vogliono che le banche tengano il cento per cento dei depositi come riserva e che dunque cessino di creare denaro, compito quest’ultimo — dicono — esclusivo della Banca Nazionale Svizzera” (corriere.it).

L’improbabile approvazione di questa riforma sarebbe quindi una sorta di riedizione, all’inverso, dell’errore commesso dalla “legge di Peel” in Inghilterra nel 1844. Continue reading

La legittimità nell’illegalità è l’ambiente naturale di bitcoin

GIOVANNI BIRINDELLI, 24.9.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

 

Jamie Dimon, l’amministratore delegato di JPMorgan (la banca che ha patteggiato 13 miliardi di dollari per lo scandalo dei subprime nel 2008), critica bitcoin e le crittomonete perché implicherebbero «la creazione di denaro e di valore dal nulla». Uno che ha le idee chiare su bitcoin, il denaro fiat, l’inflazione e la teoria del valore insomma…

Prosegue: «più grandi diventano le crittomonete [immagino intenda: “maggiore diventa il loro valore di mercato”] più i governi le faranno chiudere [immagino intenda: “più i governi le renderanno illegali”, dato che con le crittomonete non c’è nulla da chiudere]».

Bitcoin è nato per essere resistente alla censura. Cioè per resistere e anzi fiorire in una situazione in cui il suo utilizzo e possesso sono illegali. La legittimità nell’illegalità è il suo ambiente naturale. Il resto è tutto grasso che cola.

Se bitcoin non resistesse nel suo ambiente naturale, l’esperimento fallirebbe. Purtroppo, poche cose al mondo sono certe come il fatto che Dimon non conosce quello di cui parla.

Tuttavia, se guardiamo al Venezuela per esempio (ai cinesi diamogli tempo), quello che vediamo è che nei paesi dove bitcoin è illegale (che poi tendono a essere i paesi in cui il potere d’acquisto del denaro fiat diminuisce più rapidamente) il suo utilizzo è più diffuso, perché spesso è l’unico modo di difendersi dall’iperinflazione, dai prelievi forzosi, dall’ipertassazione, dalle Cipro passate e future.

Bitcoin dà fastidio a chi non vuole che le persone possano scegliere

GIOVANNI BIRINDELLI, 7.2.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

 

Il Sole 24 Ore: “Bitcoin, il riciclaggio invisibile di mafie e terrorismo internazionale. […] «Le valute virtuali e i bitcoin in particolare […] forniscono un nuovo e potente strumento per i criminali, terroristi, finanzieri ed evasori, consentendo loro di far circolare e conservare fondi illeciti, fuori dalla portata del diritto»”.

 

Sorvoliamo sul fatto banale che seguendo lo stesso ragionamento uno dovrebbe impedire l’uso di telefoni, di computer, di automobili, ecc.; e cioè sul fatto che il crimine sta nell’azione aggressiva, non negli strumenti utilizzati.

Se l’autore dell’articolo capisse cosa è Bitcoin, sapesse cosa è il denaro e cosa è la Legge, capirebbe che ciò che si trova “fuori dalla portata del diritto” è il denaro fiat e il monopolio legale dello stesso da parte delle banche centrali (oltre che naturalmente la tassazione), non Bitcoin. Continue reading

Senza parole

GIOVANNI BIRINDELLI, 13.4.2016

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

 

Martin Wolf (su Il Sole 24 Ore): “I tassi negativi? Colpa dell’eccesso di risparmio in Germania, non della Bce – … L’economia mondiale è affetta da un eccesso di risparmio rispetto alle opportunità di investimento. Le autorità monetarie contribuiscono a rendere i tassi coerenti con questo stato di cose. Alla fin fine sono le forze di mercato a stabilire quanto ricevono i risparmiatori.”

Se il risparmio fosse “eccessivo rispetto alle opportunità di investimento” economicamente sostenibili, il mercato abbasserebbe da sé i tassi d’interesse (senza tuttavia mai renderli negativi). Non ci sarebbe bisogno della BCE, allo stesso modo in cui se l’offerta di limoni sul mercato fosse maggiore della domanda, grazie alle forze di mercato il prezzo dei limoni si abbasserebbe da solo, senza bisogno di un politburo. Continue reading

“La grande scommessa” e la solitudine dell’uomo che pensa

GIOVANNI BIRINDELLI, 21.1.2016

(Pubblicazione originale: MiglioVerde)

 

L’altra sera, mangiando una pizza con l’amico Leonardo Facco, ci viene la bella idea di andare al cinema a vedere La grande scommessa (“The Big Short”), il film di Adam McKay sulla crisi economica del 2008 e sullo scandalo Lehman Brothers.

Qui provo a fare alcune riflessioni, da una prospettiva libertaria, su una cosa che mi è piaciuta del film e su una che invece non mi è piaciuta ma che mi aspettavo.

 

  1. Premessa

Prima del commento, può essere opportuno fare una breve sinossi del film e chiarire un paio di concetti tecnici. Il film racconta la storia vera di quei pochissimi speculatori che prima del 2008, capendo cosa stava accadendo, ricorsero a opportuni strumenti finanziari (i cosiddetti Credit Default Swaps, CDS) per scommettere sul fatto che determinati titoli legati a crediti esposti a default (e, in particolare, legati ai mutui cosiddetti subprime) sarebbero collassati e avrebbero messo in crisi l’intero sistema finanziario ed economico americano (e in effetti mondiale). Continue reading

“La grande scommessa” e la solitudine dell’uomo che pensa

GIOVANNI BIRINDELLI, 21.1.2016

(Pubblicazione originale: MiglioVerde)

L’altra sera, mangiando una pizza con l’amico Leonardo Facco, ci viene la bella idea di andare al cinema a vedere La grande scommessa (“The Big Short”), il film di Adam McKay sulla crisi economica del 2008 e sullo scandalo Lehman Brothers. Qui provo a fare alcune riflessioni, da una prospettiva libertaria, su una cosa che mi è piaciuta del film e su una che invece non mi è piaciuta ma che mi aspettavo. …

L’articolo è disponibile agli abbonati di MiglioVerde a questo link

L’ipocrisia di un presidente della repubblica che esterna a favore del risparmio

GIOVANNI BIRINDELLI, 28.10.2015

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Mattarella: «Nonostante la crisi abbia intaccato le riserve di molte famiglie, il risparmio rappresenta un elemento di forza della nostra economia e società» Continue reading