GIOVANNI BIRINDELLI, 21.6.2018
(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)
“Nel mercato nero di Bogotà (Colombia) le figurine di contrabbando sono l’unica moneta di chi scappa dal Venezuela” (lastampa.it).
Non credo che in Italia si arriverà a questo livello in un futuro prevedibile, nemmeno dopo la scissione dell’euro (secondo me inevitabile prima o poi).
Tuttavia, prima di arrivare alle figurine, ce ne è di strada da continuare a percorrere sulla via dell’inflazione: una via non solo senza ostacoli (perché la stragrande maggioranza delle persone non capisce i danni dell’inflazione fino a poco prima delle figurine) ma con un forte vento a favore: totalitarismo (nella fattispecie democratico), stati, banche centrali, media mainstream, la gran parte delle università di economia, e altre onoratissime e privilegiatissime istituzioni.
Per fortuna c’è bitcoin, la via di uscita di mercato 2.0 (non censurabile). Non molte persone, ancora oggi, la conoscono e la capiscono: si tratta delle persone che probabilmente trarranno i maggiori vantaggi dall’ennesimo, prevedibile collasso economico prodotto dalla droga inflazionistica.
Si, ma manca completamente una rete per l’ educazione e l’accesso ben organizzato, “popolare” e non elitario a questo strumento straordinario (F.G.)
Arriverà.
A questo stadio, tuttavia, se ci fosse un accesso “popolare” a bitcoin, bitcoin non sarebbe un’opportunità.
Con questo non voglio dire che bitcoin deve essere elitario, ma che, in quanto necessità di domani, oggi non può che essere elitario. È nella natura economica delle cose. Continue reading