Draghi e la “buona moneta”

GIOVANNI BIRINDELLI, 17.2.2021 (aggiornato il 21.2.2021)

«Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta» (Mario Draghi, 17 febbraio 2021, primo discorso da Presidente del Consiglio al Senato). 

La questione ambientale, come quella monetaria, ha al centro lo stesso identico problema: l’aggressione sistematica e legale della proprietà privata da parte dello stato. Concentriamoci qui sulla questione monetaria. Approfondiamo un minimo il concetto di «buona moneta» che Draghi vuole vendere agli italiani.

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Draghi, la “crescita strutturale” e la “democrazia” totalitaria

GIOVANNI BIRINDELLI, 20.4.2015

(Pubblicazione originale Miglioverde.eu)

“Draghi ha ricordato che la politica monetaria può favorire la ripresa ciclica, ma non una crescita strutturale, che solo le riforme possono garantire” (ilsole24ore.com). Se “ripresa ciclica” si riferisce a “bolla”, sul primo punto Draghi ha ragione. Tuttavia egli ha tralasciato di ricordare un paio di cose.

La prima è che le distorsioni nella struttura produttiva create dalla “politica monetaria” (cioè dall’inflazione monetaria) allontanano e impediscono la crescita strutturale, cioè lavorano contro di essa. Questa è una cosa molto diversa dal “non poterla favorire”. La manipolazione monetaria e del credito non è neutra rispetto alla “crescita strutturale”. Tale manipolazione produce necessariamente, in primo luogo attraverso un tasso d’interesse artificialmente basso (e quindi segnali sbagliati agli agenti economici), un orientamento della struttura produttiva in una direzione diversa da quella dei beni e servizi maggiormente richiesti dal mercato. Le crisi cicliche e (quando si continua a confondere il male -l’interventismo, a partire da quello monetario- con la cura) le depressioni non sono altro che il tentativo del sistema di auto-curarsi dal male, cioè di ripulirsi da questi malinvestments prodotti dall’interventismo.

Il seguito dell’articolo qui: link

Follia collettiva, fiducia cieca nel socialismo e oblio

GIOVANNI BIRINDELLI, 8.6.2014

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

 

Il Sole 24 Ore, 5.6.2014 “La Banca centrale europea ha deciso una serie di misure per stimolare l’economia, abbassare la quotazione dell’euro e allontanare lo spettro della deflazione. [Fra queste sono inclusi il taglio del] tasso di riferimento dell’area Euro a 0,15% dal precedente 0,25 per cento. … lo stop alle operazioni di sterilizzazione dei titoli di Stato acquistati durante il piano Smp varato nel 2010 (il che equivale a immettere nuova liquidità nel sistema per circa 170 miliardi di euro) … acquisto di titoli Abs (Asset backed securities). Misura che lascia ipotizzare che la Bce ha intenzione di varare un piano di quantitative easing. … Il Fmi plaude all’azione della Bce. «Diamo il benvenuto» alle mosse della Bce e «siamo incoraggiati dal fatto che» il presidente Mario Draghi, «abbia detto che la Bce è pronta a fare di più se ce ne sarà bisogno». Lo afferma il portavoce del Fmi, Gerry Rice.” (Il Sole 24 Ore)

Ludwig von Mises, 1949: “Se le variazioni del potere d’acquisto della moneta prodotte dai cambiamenti della quantità di denaro effettuati dai governi risultassero solo in un trasferimento di ricchezza da alcune persone verso altre … sarebbe ovviamente fraudolento giustificarle sotto il pretesto del ‘bene comune’ o dell’ ‘interesse pubblico’. Tuttavia uno potrebbe comunque considerarle come misure politiche adatte a promuovere gli interessi di alcuni gruppi a scapito di altri, senza altre conseguenze negative. Tuttavia, ci sono ben altre cose in gioco… Continue reading