… In conclusione, alcuni degli indicatori su cui si basa la graduatoria delle province italiane in relazione alla “qualità della vita” (p. es. il numero di rapine) hanno senso, anche se la loro definizione di “rapine”, “furti” ecc. esclude guarda caso la tassazione. Altri indicatori (p. es. il numero di sale cinematografiche) hanno senso come informazioni ma non hanno alcun senso come informazioni che dovrebbero contribuire a definire la “qualità della vita”. Altri indicatori ancora (p. es. il Pil), non hanno proprio senso nemmeno come informazioni. …
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Buonasera. Vorrei ringraziare Interlibertarians per l’invito, e in particolare Rivo Cortonesi, Leonardo Facco e Luca Fusari.
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Col termine manipolazione monetaria e del credito mi riferirò a tutte quelle misure coercitive illegittime (anche se legali) volte all’impedimento del libero e spontaneo processo di mercato nei settori della moneta e del credito.
Queste misure includono ogni forma di interventismo che agisce direttamente su questi settori. Quindi, fra gli altri, includono il corso forzoso, la stampa di denaro fiat da parte delle banche centrali, la fissazione arbitraria del tasso d’interesse da parte delle stesse (in effetti l’esistenza stessa delle banche centrali), la riserva frazionaria, l’assicurazione di stato sui depositi bancari, la nazionalizzazione delle banche in difficoltà (a partire da quelle too big to fail), ogni forma di aiuto pubblico a queste banche, le discriminazioni fiscali e quelle normative a beneficio dei titoli del debito pubblico, il divieto dell’uso del contante, le regolamentazioni restrittive sui metalli preziosi e sulle monete matematiche come Bitcoin, la creatività propagandistica sugli indici statistici, del tipo di quella che voleva includere la prostituzione nel calcolo del PIL (e, oltre che sul PIL stesso come indice statistico, ci sarebbe da discutere sul concetto di prostituzione, perché se questa viene intesa in senso etimologicamente corretto dovrebbe includere in primo luogo la prostituzione intellettuale, che come sappiamo negli attuali regimi collettivisti non è un bene economicamente scarso). Continue reading →
La notizia, di circa un mese e mezzo fa, è questa: a partire dal 2014 attività illegali (per quanto legittime) quali la prostituzione, la droga e il contrabbando (di sigarette e alcol) entreranno nel calcolo del cosiddetto Prodotto Interno Lordo (Pil). Il fatto che gli uffici (pubblici) di statistica utilizzino gli indici da essi elaborati per truccare le carte a favore del loro padrone, lo stato totalitario, e quindi ai danni delle persone che questo opprime, è cosa arcinota a coloro che studiano l’economia (cioè la Scuola Austriaca di economia).
L’esempio tipico è dato dalla manipolazione dell’indice dei prezzi al consumo. Come dice Mises, «Una madre di famiglia giudiziosa sa molto di più dei cambiamenti dei prezzi dei beni che fanno parte della sua economia domestica di quanto le medie statistiche possano dire … Se lei “misurasse” i cambiamenti dei prezzi a scopi personali prendendo i prezzi solo di due o tre beni come parametro, non sarebbe meno “scientifica” e più arbitraria di quanto lo sono i sofisticati matematici nello scegliere i loro metodi per la manipolazione dei dati del mercato … Nella vita pratica nessuno si lascia prendere in giro dagli indici statistici. Nessuno crede alla finzione che essi debbano essere considerati come misurazioni»[1].
Tuttavia, la decisione di includere alcune attività illegali nel calcolo del Pil è un salto di qualità della propaganda statistica che ha sorpreso molti perfino fra coloro che studiano economia. Prima di discutere brevemente le implicazioni di questa decisione è necessario spendere due parole sul Pil. Continue reading →
La notizia, di circa un mese e mezzo fa, è questa: a partire dal 2014 attività illegali (per quanto legittime) quali la prostituzione, la droga e il contrabbando (di sigarette e alcol) entreranno nel calcolo del cosiddetto Prodotto Interno Lordo (Pil).
Il fatto che gli uffici (pubblici) di statistica utilizzino gli indici da essi elaborati per truccare le carte a favore del loro padrone, lo stato totalitario, e quindi ai danni delle persone che questo opprime, è cosa arcinota a coloro che studiano l’economia (cioè la Scuola Austriaca di economia). L’esempio tipico è dato dalla manipolazione dell’indice dei prezzi al consumo […]. Tuttavia, la decisione di includere alcune attività illegali nel calcolo del Pil è un salto di qualità della propaganda statistica che ha sorpreso molti perfino fra coloro che studiano economia. Prima di discutere brevemente le implicazioni di questa decisione è necessario spendere due parole sul Pil. …