Perché l’anarcocomunismo è destinato al fallimento

LUCA FUSARI, 17.1.2012

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

La critica da parte degli anarcocapitalisti nei confronti di una società collettivista non si limita solamente alla mera questione dell’assenza di volontà e/o di libertà d’adesione in essa. Se così fosse, tale genere di critica sarebbe valida solo nei confronti di una società collettivista statuale, creando di fatto un controsenso logico nel caso di comunità anarcosocialiste ed anarcocollettiviste, le quali manifestano un funzionamento interno differente rispetto alla pratica proposta dalla visione anarcocapitalista. Continue reading

Dalla presunzione fatale alla strada verso la schiavitù: l’euro e l’UE

FRANCESCO SIMONCELLI, 31.7.2015

(Pubblicazione originale: francescosimoncelli.blogspot.com)

Com’era prevedibile, e come avevo preannunciato in questo commento, la Grecia è stata infine salvata. Non c’è da sorprendersi. Il progetto europeo è qualcosa che riguarda fortemente una pianificazione centralizzata dell’economia su scala extra-nazionale, ed è stato impiegato troppo capitale materiale e temporale affinché venisse portato alla luce. Il progetto europeo doveva essere il fiore all’occhiello del NWO, invece si sta trasformando in un incubo per le persone sottomesse ai suoi dettami e un misero fallimento per gli eurocrati che ancora ci credono. A questo proposito, quindi, si farà di tutto per tenere in piedi questa farsa. Il prezzo non è qualcosa che preoccupa i pianificatori centrali, non saranno loro a pagarlo. Sarà, come la solito, scaricato sui contribuenti. Se volete un assaggio, vi basta guardare al Giappone. Esatto, questo è il paziente zero; se si vuole sapere dove finirà l’occidente basta guardare alla colonia di vecchi ultra-indebitata del sol levante, dove il continuo interventismo centrale sta ammazzando ciò che resta di onesto nell’economia nipponica. Continue reading

La mentalità anti-scientifica

GIOVANNI BIRINDELLI, 30.8.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

 

L’approccio anti-scientifico ha diverse caratteristiche tipiche: una di queste è quella di fare appello a (e di considerare inviolabile) il “consenso acquisito”; un “consenso acquisito” che oggi, tra l’altro, nel caso delle scienze sociali, viene fabbricato dal potere politico con una catena di montaggio di cui le università e i media mainstream sono solo alcuni degli anelli. Questa caratteristica è tipicamente anti-scientifica perché, senza mettere continuamente e coerentemente in discussione il consenso acquisito, la scienza sarebbe ancora all’età della pietra, e noi con lei. Continue reading