Ricchezza vs. privilegio

GIOVANNI BIRINDELLI, 24.2.2019

Il ritratto che La Stampa fa di Marella Agnelli la definisce «L’ultima rappresentante di uno stile che non c’è più, e che non era solo frutto della ricchezza e del privilegio».

Questo accostamento fra ricchezza e privilegio esprime una confusione molto comune in relazione al secondo dei due termini: quest’ultimo viene infatti generalmente usato come sinonimo del primo quando in effetti spesso, e specialmente oggi, è il suo contrario. Continue reading

Scandali inversi

GIOVANNI BIRINDELLI, 16.9.2017

1. “La strada dove abita il governatore della Campania Vincenzo De Luca è un senso unico. Eppure sotto al divieto d’accesso c’è un avviso: «Eccetto forze di polizia», in virtù del quale la vettura di servizio di De Luca, condotta da un vigile urbano, può accedere evitando di fare un lungo giro dell’isolato” (Corriere della sera).

2. La regola che impedisce di rubare, derivando dal principio di non aggressione, è a senso unico. Eppure sotto al divieto di rubare c’è un avviso: «Eccetto lo stato» in virtù del quale le agenzie statali, grazie alla sostituzione della legge con la ‘legge’ positiva (il comando arbitrario di un’autorità, eventualmente rappresentativa), possono appropriarsi di risorse altrui evitando la lunga e incerta trafila del chiedere un contributo volontario (o, meglio ancora, evitando di farsi da parte). Continue reading

“La Ue prepara la web tax, stop ai vantaggi per Google e Amazon”

GIOVANNI BIRINDELLI, 9.9.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Solita storia: i soldi degli altri li vanno a prendere dove ce ne sono di più. E questa maggiore estorsione la giustificano con l’obiettivo di eliminare “ingiusti vantaggi” o privilegi.

1. chiamare “vantaggio” un livello proporzionalmente minore di coercizione è già di per sé curioso: un po’ come se uno stupratore che avesse sequestrato dieci ragazze e ne stuprasse una meno delle altre, dicesse che quest’ultima gode di un ingiusto “vantaggio”, e quindi decidesse che, per ragioni di “uguaglianza”, essa deve essere stuprata di più; Continue reading

Risposta alle critiche di Novello Papafava

GIOVANNI BIRINDELLI, 13.12.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario.

Data la lunghezza dell’articolo, allego una versione PDF per la stampa)

 

Una recensione del mio libro La sovranità della Legge da parte di Novello Papafava è un onore che non credo di meritare. È un onore per diversi motivi, il primo dei quali è la statura intellettuale dell’autore. L’articolo Merito, statolatria e la morte della società occidentale è uno dei più belli che abbia letto negli ultimi anni. Il libro Proprietari di sé e della natura è il testo più completo che abbia letto sull’ecologia di mercato e trovo difficile prendere sul serio una persona (per esempio me stesso fino a qualche mese fa, colpevolmente) che parli di ecologia e che non si sia misurata con quel testo. Un altro motivo per cui è un grande onore ricevere una recensione da parte di Papafava è che questo autore non scrive molto: non solo per ragioni quantitative, egli sta a coloro che scrivono per pubblicare come l’oro sta al denaro fiat. Dalla lettura degli scritti di Papafava, nonché da alcuni brevi scambi che abbiamo avuto nell’ultimo periodo, è emersa quella che con una bellissima espressione l’autore definisce ‘telepatia fraterna’: una forma di affinità di fondo che investe non solamente gran parte dei contenuti teorici ma anche qualcosa dei modi, della forma in cui vengono discussi.

Fortunatamente, la recensione di Papafava contiene delle critiche costruttive ad alcuni aspetti teorici fondamentali affrontati nel libro, il che mi offre l’opportunità di provare a illustrarli meglio e di testarne la solidità. Lo scopo di questo articolo, della cui lunghezza mi scuso in anticipo, è rispondere in modo costruttivo a queste critiche con lo spirito di qualcuno che è afflitto dal dubbio e che quindi è disposto a cambiare idea. Continue reading

Uber: i taxisti non hanno diritto ad alcun indennizzo

GOVANNI BIRINDELLI, 23.5.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

Uber è un’applicazione per smart phone che consente di aggirare (in modo del tutto legale, tra l’altro) le attuali “leggi” che impediscono la competizione nel settore dei taxi e quindi di aprire al libero mercato questo settore che attualmente è sottoposto a monopolio legale da parte delle amministrazioni locali, con i conseguenti vantaggi in termini di costo e qualitativi per i consumatori. Per il momento, in Italia Uber è attiva solo a Milano e sta avendo un notevole successo, al punto che coloro che lavorano per questa società recentemente hanno subìto un’aggressione fisica da parte dei tassisti.

Quest’aggressione potrebbe essere presa come punto di partenza per discutere praticamente ogni aspetto della contrapposizione fra libero mercato e interventismo/collettivismo. Tuttavia, in questo articolo io partirò da questa vicenda per discutere una particolare contrapposizione tutta interna ai sostenitori del libero mercato, e quindi di Uber. Fra questi, infatti, da una parte ci sono coloro che sono a favore del fatto che, in conseguenza dell’apertura del settore al mercato, i tassisti siano indennizzati (p. es. dal comune) per le licenze che hanno acquistato a caro prezzo per il privilegio di poter esercitare il loro mestiere al riparo della concorrenza[1]: licenze che si rivelano un investimento del tutto inutile laddove quel privilegio viene abolito o comunque aggirato dalla tecnologia. Dall’altra, ci sono coloro che sono contrari al fatto che i tassisti siano indennizzati. Continue reading

La cultura del privilegio non è altro che la cultura della legalità

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.7.2013

(Original publication: L’Indipendenza, Movimento Libertario)

Dopo la sua elezione a sindaco di Roma, Ignazio Marino ha enfaticamente affermato: «A partire da questo palazzo dobbiamo cancellare la cultura del privilegio e degli amici degli amici. Già da questa sera sceglieremo le persone più competenti, motivate, capaci». Chi pensa che la cultura del privilegio possa essere cambiata scegliendo “le persone [arbitrariamente ritenute essere quelle] più competenti, motivate, capaci” semplicemente non ha capito cosa è la cultura del privilegio e dove affonda le sue radici. Continue reading