Dialogo con l’impiegato del monopolista ‘pubblico’ della nettezza urbana

GIOVANNI BIRINDELLI, 15.12.2020

Sono in ritardo per una riunione importante (face to face, per fortuna). Suona il citofono. Mi immagino che sia un corriere che porta alcuni dei regali di Natale per la mia bambina. Vado ad aprire.

«Buongiorno, siamo della nettezza urbana. Le abbiamo portato i nuovi contenitori dell’immondizia per la raccolta differenziata porta a porta» dice uno dei due impiegati col sorrisetto affabile di chi ti vuole fregare. 

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Il “nuovo sistema fiscale internazionale”

GIOVANNI BIRINDELLI, 23.2.2020

 

A Cino

 

In una lettera aperta, i ministri dell’economia e/o delle finanze di alcuni fra gli stati più interventisti dell’UE (Francia, Germania, Italia -come ti sbagli- e Spagna) propongono un “nuovo sistema fiscale internazionale” disegnato per tassare “in modo adeguato” i “colossi tecnologici”.

Prima di entrare nel dettaglio di quella che per adesso è solo una proposta allo studio dell’OCSE, a scanzo di equivolci è sempre utile fare un rapido cenno al fatto che l’imposizione fiscale di per sé viola il principio di non aggressione. Questa è l’unica regola di giusto comportamento (cioè l’unica regola di comportamento la cui violazione giustifica il ricorso alla coercizione) che è logicamente compatibile col principio di uguaglianza davanti alla legge. In questo senso, è l’unica regola di giusto comportamento (o legge) che ha valore scientifico: non arbitraria, oggettivamente vera, indipendentemente verificabile da parte di chiunque mediate il ricorso alla logica. In altre parole, per evitare fraintendimenti è sempre bene ricordare che l’imposizione fiscale in quanto tale (che è una forma di aggressione e che è un privilegio statale), anche se legale, è oggettivamente, scientificamente un crimine. In particolare, un’estorsione aggravata[1].

Premesso questo, la proposta in oggetto è pensata per “correggere due gravi debolezze di cui soffre la tassazione[2] a livello internazionale”.

1. La prima di queste due “gravi debolezze” sarebbe che “Gli utili dei colossi tecnologici, siano questi americani, europei o cinesi, non sono tassati in modo adeguato. Queste società realizzano profitti considerevoli in luoghi dove hanno una presenza fisica limitata, ma nei quali sfruttano i dati di milioni di utenti. Le società più profittevoli spesso sono quelle che pagano le imposte più basse. Di conseguenza, non contribuiscono in maniera equa al finanziamento delle nostre comunità. […] Il[nuovo] sistema internazionale di tassazione digitale ci permetterebbe di affrontare questo problema, stabilendo un prelievo giusto e stabile, «tagliato su misura» per i nuovi modelli di economia digitale. Inoltre darebbe alle imprese che operano nel settore digitale maggiore certezza del diritto”. Continue reading

“La Ue prepara la web tax, stop ai vantaggi per Google e Amazon”

GIOVANNI BIRINDELLI, 9.9.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

Solita storia: i soldi degli altri li vanno a prendere dove ce ne sono di più. E questa maggiore estorsione la giustificano con l’obiettivo di eliminare “ingiusti vantaggi” o privilegi.

1. chiamare “vantaggio” un livello proporzionalmente minore di coercizione è già di per sé curioso: un po’ come se uno stupratore che avesse sequestrato dieci ragazze e ne stuprasse una meno delle altre, dicesse che quest’ultima gode di un ingiusto “vantaggio”, e quindi decidesse che, per ragioni di “uguaglianza”, essa deve essere stuprata di più; Continue reading

Draghi, la “crescita strutturale” e la “democrazia” totalitaria

GIOVANNI BIRINDELLI, 20.4.2015

(Pubblicazione originale Miglioverde.eu)

“Draghi ha ricordato che la politica monetaria può favorire la ripresa ciclica, ma non una crescita strutturale, che solo le riforme possono garantire” (ilsole24ore.com). Se “ripresa ciclica” si riferisce a “bolla”, sul primo punto Draghi ha ragione. Tuttavia egli ha tralasciato di ricordare un paio di cose.

La prima è che le distorsioni nella struttura produttiva create dalla “politica monetaria” (cioè dall’inflazione monetaria) allontanano e impediscono la crescita strutturale, cioè lavorano contro di essa. Questa è una cosa molto diversa dal “non poterla favorire”. La manipolazione monetaria e del credito non è neutra rispetto alla “crescita strutturale”. Tale manipolazione produce necessariamente, in primo luogo attraverso un tasso d’interesse artificialmente basso (e quindi segnali sbagliati agli agenti economici), un orientamento della struttura produttiva in una direzione diversa da quella dei beni e servizi maggiormente richiesti dal mercato. Le crisi cicliche e (quando si continua a confondere il male -l’interventismo, a partire da quello monetario- con la cura) le depressioni non sono altro che il tentativo del sistema di auto-curarsi dal male, cioè di ripulirsi da questi malinvestments prodotti dall’interventismo.

Il seguito dell’articolo qui: link

La società aperta e il diritto

GIOVANNI BIRINDELLI, 18.12.14

(Testo, qui con alcuni errata corrige, della lezione di chiusura del corso della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi, Bologna 18.12.2014

Pubblicato da Movimento Libertario. Data la lunghezza dell’articolo allego una versione PDF per la stampa)

 

Buonasera. Vorrei ringraziare la Fondazione Einaudi e la sua Scuola di Liberalismo per questo invito, e in particolare Quinto Leprai ed Enrico Morbelli. Io sono qui per sostituire all’ultimo momento il Prof. Carlo Lottieri che non è potuto venire. Non ne sarò minimamente all’altezza quindi vi prego di ricalibrare le vostre aspettative.

Per affrontare il tema della società aperta e il diritto, che è complesso, vorrei iniziare dalla seguente notizia di pochi giorni fa: «Alcune centinaia di taxi hanno bloccato lunedì mattina, dall’alba, le strade fra gli aeroporti Charles de Gaulle e Orly a Parigi per protestare contro il servizio di taxi privati Uber. Per disinnescare la tensione, il portavoce del ministero dell’Interno … ha annunciato che dal 1 gennaio il servizio sarà vietato per legge. “Il servizio è illegale”», ha detto.

La lezione di oggi sarà in gran parte dedicata a cercare di capire il significato di questo termine (“illegale”); la differenza di significato esistente fra esso e il termine “illegittimo”; e infine a dare alcuni spunti per riflettere sulle differenze fra una società basata sulla legalità e una basata sulla legittimità. Continue reading

Einstein, il socialismo e la relatività dell’intelligenza

GIOVANNI BIRINDELLI, 1.10.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario, qui con alcune piccole aggiunte/modifiche)

Che il socialismo, in ogni sua espressione (di “destra”, di “sinistra”, “grillina”, finto-liberale, ecc.), sia relazionato a un’oggettiva e specifica deficienza di capacità intellettiva, è un fatto noto.

I socialisti sono infatti intellettivamente incapaci concepire qualcosa che sia utile all’uomo e che, a differenza di un martello o di un’organizzazione, non sia stato progettato intenzionalmente da qualcuno. In altre parole, essi sono intellettivamente incapaci di concepire un ordine spontaneo. Continue reading

Fecondazione eterologa, discriminazioni razziali e progressività fiscale

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.8.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario, qui con alcune piccole modifiche)

 

«Per quanto mi riguarda sono contraria [al fatto che nella fecondazione eterologa i futuri genitori possano scegliere un colore della pelle e/o degli occhi compatibile col proprio]: questa si chiama discriminazione razziale. Non se ne parla, sarebbe anticostituzionale. È come se chi adotta un bambino lo potesse scegliere. Lo impedisce la legge. Mica siamo al supermercato». In questa esternazione riportata, ovviamente senza il minimo scandalo, da un giornale, il ministro della salute Beatrice Lorenzin mostra di avere le idee un po’ confuse sul concetto di discriminazione. Una persona che non fosse un semplice ripetitore di luoghi comuni (e cioè assimilabile a un oggetto) non avrebbe bisogno di aiuto per capire:

  1. che, nel caso di una fecondazione eterologa, la scelta di un particolare colore della pelle (simile o diverso dal proprio non importa) non è una forma di discriminazione razziale ma un’espressione di libertà;
  2. che la costituzione che lei difende include forme di discriminazione che, quelle sì, sul piano dell’uguaglianza davanti alla Legge, sono identiche e non distinguibili dalle “leggi” razziali.

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Dal film “The Butler” al dibattito fra stato minimo e anarco-capitalismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 6.1.2014

(Original publication: Movimento Libertario – qui con alcune modifiche)

Sono andato a vedere “The Butler” al cinema. Si continua a condannare la discriminazione razziale e non l’idea astratta di legge che la ha consentita. Si continua a condannare una particolare forma di disuguaglianza davanti alla legge intesa come principio e non la disuguaglianza davanti essa in quanto tale.

Chissà perché… Forse perché in questo secondo caso si dovrebbe rinunciare alla progressività fiscale, alla manipolazione monetaria e del credito da parte del sistema bancario e a tutta quella rete di privilegi che consente la continua espansione dello stato? Cioè perché in questo secondo caso si dovrebbe rinunciare allo stato per come lo conosciamo da generazioni? Continue reading

La cultura del privilegio non è altro che la cultura della legalità

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.7.2013

(Original publication: L’Indipendenza, Movimento Libertario)

Dopo la sua elezione a sindaco di Roma, Ignazio Marino ha enfaticamente affermato: «A partire da questo palazzo dobbiamo cancellare la cultura del privilegio e degli amici degli amici. Già da questa sera sceglieremo le persone più competenti, motivate, capaci». Chi pensa che la cultura del privilegio possa essere cambiata scegliendo “le persone [arbitrariamente ritenute essere quelle] più competenti, motivate, capaci” semplicemente non ha capito cosa è la cultura del privilegio e dove affonda le sue radici. Continue reading

Nozze gay e la difesa arbitraria dei diritti individuali

GIOVANNI BIRINDELLI (25.4.2013)

(Original publication: Movimento Libertario)

Il parlamento francese a maggioranza socialista ha approvato i matrimoni per le coppie omosessuali. La Francia a breve diventerà così il quattordicesimo paese al mondo, il nono in Europa, in cui lo Stato permette agli omosessuali di sposarsi.

Il fatto che spesso, come è avvenuto in Francia e come per esempio avviene in Italia, le forze politiche promotrici dei matrimoni fra persone dello stesso sesso siano quelle cosiddette di “sinistra” (cioè quelle che, se possibile, ancora più di quelle cosiddette di “destra” sono a favore di una maggiore “equità” nella distribuzione della ricchezza) può facilmente indurre all’errore di considerare queste forze politiche come “progressiste” e schierate a difesa dei “pari diritti”, cioè dell’uguaglianza davanti alla legge. L’esatto opposto è vero. Continue reading

Lo Stato smantella i princìpi. La civiltà ha fatto il suo tempo

GIOVANNI BIRINDELLI (20.4.2013)

(Original publication: L’Indipendenza, Movimento Libertario)

«Il segreto bancario ha fatto il suo tempo» ha affermato Pierre Moscovici, ministro dell’economia francese, a supporto del tentativo da parte dei governi di (per adesso) dieci paesi europei di mettere in piedi, «possibilmente entro l’anno – come riporta La Stamnpa – una piattaforma multilaterale per lo scambio automatico di informazioni sui conti bancari che consenta di arginare in modo efficace contro l’evasione fiscale». La storia di princìpi che “hanno fatto il loro tempo” è lunga e i suoi passi sono invariabilmente scanditi dalle sempre maggiori esigenze di cassa degli Stati. Continue reading