GIOVANNI BIRINDELLI, 13.4.2016
(Pubblicazione originale in due parti: MiglioVerde, parte 1 e parte 2)
- Introduzione
Ci sono diversi sistemi istituzionali che sono realisticamente compatibili col paradigma della libertà:
- assenza di stato (con servizi come la sicurezza assegnati ad agenzie private in competizione fra loro)[1];
- comunità volontarie (per esempio con servizi come la sicurezza decisi e finanziati allo stesso modo in cui vengono finanziati i servizi di pulizia all’interno di un condominio)[2];
- presenza di stato ma senza alcun monopolio legale e con tassazione volontaria (con servizi come la sicurezza offerti residualmente, se e ove possibile, in competizione con quelli offerti dal mercato)[3].
Queste soluzioni e forse altre ancora sono, per così dire, punti di arrivo, destinazioni più o meno compatibili col paradigma volontario della libertà. Il punto di partenza, oggi, è l’espressione più resistente e dilagante del paradigma coercitivo mai osservata nella storia dell’uomo: la democrazia totalitaria. Nel pensiero libertario, il problema teorico della ‘destinazione’ (cioè di quale sia concretamente il miglior sistema istituzionale compatibile col paradigma teorico della libertà) ha ricevuto una discreta attenzione. Al contrario, il problema strategico di come passare dall’attuale forma di totalitarismo a uno qualsiasi dei sistemi istituzionali compatibili col paradigma della libertà, ha ricevuto e continua a ricevere molta meno attenzione. Come ricorda Murray Rothbard, «Queste sono due questioni totalmente separate: la questione di quale sia il nostro obiettivo ideale, e quella della strategia e della tattica per arrivare al nostro obiettivo partendo dal sistema attuale»[4]. E sulla seconda questione molto poco è stato detto: «L’elaborazione di una teoria sistematica della libertà è già di per sé una cosa abbastanza rara, ma l’esposizione di una teoria strategica per la libertà è stata di fatto inesistente.»[5]
Lo scopo di questo articolo è quello di discutere, non un possibile sistema istituzionale compatibile col paradigma teorico della libertà, ma una possibile strategia per favorire una transizione verso di esso, qualunque esso sia, a partire dalla situazione reale esistente di un paese fondato su un sistema giuridico puramente positivo. Continue reading