L’isteresi della libertà e del socialismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 1.6.2020

Il segretario del sindacato CGIL ha affermato: “Avanti col blocco dei licenziamenti [che il governo ha imposto per far fronte al coronavirus]. E serve un nuovo contratto sociale”

“L’isteresi è un fenomeno per cui il valore assunto da una grandezza dipendente da altre è determinato, oltre che dai valori istantanei di queste ultime, anche dai valori che avevano assunto in precedenza” (Wikipedia).

L’isteresi di una sbarra di metallo, per esempio, è il fenomeno per cui, se la pieghi, questa resta piegata (di più o di meno a seconda del tipo di metallo).

Il concetto di isteresi, tuttavia, non è ristretto alle scienze naturali. Secondo me può essere esteso anche a quelle sociali. Continue reading

Emergenza e potere illimitato dello stato

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.3.2020

«Il fatto che i legislatori, almeno in occidente, si astengano ancora dall’interferire in alcuni campi dell’attività individuale – come parlare, scegliere il coniuge, indossare un tipo determinato di abbigliamento, viaggiare – nasconde di solito il crudo fatto che essi hanno effettivamente il potere di interferire in questi ambiti» (Bruno Leoni)

La ragione per cui Leoni non ha incluso fra queste attività individuali “uscire di casa” oppure “uscire dal proprio comune” oppure “organizzare un funerale per una persona cara” probabilmente è che un’interferenza dello stato in questi campi dell’attività individuale stava al di là della sua stessa immaginazione.

Se qualcuno aveva bisogno di un ulteriore riscontro al fatto che il potere dello stato (democratico o meno che sia) è illimitato, oggi non può non vederlo.

Il problema non è che lo stato sta chiudendo in casa le persone e, sostituendosi alle scelte degli individui, distruggendo quel poco che resta e resiste del sistema produttivo nel nome di un arbitrariamente definito “bene comune”. Il problema è che può farlo legalmente. E poteva farlo legalmente anche ieri. Il problema, in altre parole, è che (oggi come ieri) il suo potere coercitivo è appunto illimitato. Continue reading

Anche Hitler era favorevole all’armonizzazione

GIOVANNI BIRINDELLI (22.2.2018)

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

In fondo anche Hitler voleva l'”armonizzazione” delle sue regole in Europa. Anche lui (dall’estate del 1941 in poi) si sarebbe seccato se le persone da lui perseguitate avessero potuto “delocalizzare”: cioè andare dove “loro conveniva”; dove le condizioni erano meno difficili di quelle prodotte dal nazismo nei territori da questo controllati (cosa che dopo l’ufficializzazione della “soluzione finale” in effetti non poterono più fare). Continue reading

Il neomarxismo di Piketty promuove la tirannia fiscale e ignora la vera lotta di classe

Intervista di Francesco Carbone a Guglielmo Piombini sul podcast “Il Truffone”

http://iltruffone.com/it056-il-neomarxismo-di-piketty-promuove-la-tirannia-fiscale-e-ignora-la-vera-lotta-di-classe/

Indipendenza, denaro e credito

GIOVANNI BIRINDELLI, 16.12.2016

(Pubblicazione originale: Switzerland Institute in Venice – Quaderno n. 9)

 

Switzerland Institute in Venice

 

1. Introduzione. 2. Sistema monetario e del credito: tre concetti base (Il tasso d’interesse. – Il denaro. – La differenza fra deposito e prestito). 3. Il libero mercato nel settore del denaro e del credito (Cenni generali. – Maggiore crescita da abbassamento delle preferenze temporali). 4. L’espansione artificiale del denaro e del credito (Come avviene. – Gli effetti: il ciclo economico). 5. Scienza economica, metodologia ed “esilio”. 6. L’ambiente giuridico del libero mercato (La conservazione nel tempo del libero mercato. – Il problema strategico della transizione). 7. Conclusioni: autodeterminazione, denaro e credito.

Indipendenza, denaro e credito

GIOVANNI BIRINDELLI, 16.12.2016

(Pubblicazione originale: Switzerland Institute in Venice, Quaderno n. 9)

 

  1. Introduzione
  2. Sistema monetario e del credito: tre concetti base
    • Il tasso d’interesse
    • Il denaro
    • La differenza fra deposito e prestito
  3. Il libero mercato nel settore del denaro e del credito
    • Cenni generali
    • Maggiore crescita da abbassamento delle preferenze temporali
  4. L’espansione artificiale del denaro e del credito
    • Come avviene
      • Riserva frazionaria
      • Banca centrale
      • Riduzione della domanda di contante
    • Gli effetti: il ciclo economico
  5. Scienza economica, metodologia ed “esilio”
  6. L’ambiente giuridico del libero mercato
    • La conservazione nel tempo del libero mercato
    • Il problema strategico della transizione
  7. Conclusioni: autodeterminazione, denaro e credito
  8. Bibliografia
  9. L’autore
  10. L’Istituto

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Expo di Milano: fiera dello statalismo. Expo di Londra: fiera della libertà

GIOVANNI BIRINDELLI, 30.4.2015

(Pubblicazione originale: Miglioverde.eu – Aperta ai lettori non abbonati il 2.11.2015)

In un articolo dal titolo “La storia di Expo in 34 edizioni, dal 1851 ad oggi” il Corriere della Sera passa brevemente in rassegna le diverse edizioni delle maggiori esposizioni internazionali. La sensazione che si ha e che senza dubbio vuole essere trasmessa dal titolo di quell’articolo è che, a partire dalla grande esposizione del Crystal Palace di Londra del 1851, è stata creata una “scatola” il cui contenuto (che dovrebbe essere il meglio e quanto di più avanzato ogni paese ha da offrire) cambia da edizione a edizione, ma la scatola rimane sostanzialmente la stessa. Expo sarebbe l’ultima edizione di un evento nato appunto nel 1851.

Figuriamoci. Continue reading

Perché l’anarcocomunismo è destinato al fallimento

LUCA FUSARI, 17.1.2012

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

La critica da parte degli anarcocapitalisti nei confronti di una società collettivista non si limita solamente alla mera questione dell’assenza di volontà e/o di libertà d’adesione in essa. Se così fosse, tale genere di critica sarebbe valida solo nei confronti di una società collettivista statuale, creando di fatto un controsenso logico nel caso di comunità anarcosocialiste ed anarcocollettiviste, le quali manifestano un funzionamento interno differente rispetto alla pratica proposta dalla visione anarcocapitalista. Continue reading

Expo di Milano: fiera dello statalismo. Expo di Londra: fiera della libertà

GIOVANNI BIRINDELLI, 30.4.2015

(Pubblicazione originale: Migliverde.eu)

In un articolo dal titolo “La storia di Expo in 34 edizioni, dal 1851 ad oggi” il Corriere della Sera passa brevemente in rassegna le diverse edizioni delle maggiori esposizioni internazionali. La sensazione che si ha e che senza dubbio vuole essere trasmessa dal titolo di quell’articolo è che, a partire dalla grande esposizione del Crystal Palace di Londra del 1851, è stata creata una “scatola” il cui contenuto (che dovrebbe essere il meglio e quanto di più avanzato ogni paese ha da offrire) cambia da edizione a edizione, ma la scatola rimane sostanzialmente la stessa. Expo sarebbe l’ultima edizione di un evento nato appunto nel 1851.

Figuriamoci. La grande esposizione di Londra del 1851 fu un evento interamente privato che non ricevette un solo centesimo di denaro cosiddetto “pubblico” (cioè estorto con la violenza ai legittimi proprietari mediante il prelievo fiscale). …

 

Il seguito dell’articolo qui: link

La mentalità anti-scientifica

GIOVANNI BIRINDELLI, 30.8.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

 

L’approccio anti-scientifico ha diverse caratteristiche tipiche: una di queste è quella di fare appello a (e di considerare inviolabile) il “consenso acquisito”; un “consenso acquisito” che oggi, tra l’altro, nel caso delle scienze sociali, viene fabbricato dal potere politico con una catena di montaggio di cui le università e i media mainstream sono solo alcuni degli anelli. Questa caratteristica è tipicamente anti-scientifica perché, senza mettere continuamente e coerentemente in discussione il consenso acquisito, la scienza sarebbe ancora all’età della pietra, e noi con lei. Continue reading

La “terza via” è anche peggio del socialismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 3.12.2012

(Original publication: Movimento Libertario)

I socialisti più pericolosi non sono quelli che difendono in modo esplicito il socialismo, ma coloro che dicono di rifiutarlo e auspicano una “via di mezzo” (o “terza via”) fra socialismo e società libera. Per semplicità chiamiamo questo tipo di totalitari, fra le cui fila ci sono molti sedicenti “liberali”, i socialisti “nascosti”. Ciò che distingue il socialista nascosto dal liberale non è necessariamente il fatto che, a certe condizioni, egli sia a favore di una qualche forma di redistribuzione delle risorse, ma il fatto che ritenga questa redistribuzione “giusta”. Continue reading