Bitcoin dà fastidio a chi non vuole che le persone possano scegliere

GIOVANNI BIRINDELLI, 7.2.2017

(Pubblicazione originale: Catallaxy Institute)

 

Il Sole 24 Ore: “Bitcoin, il riciclaggio invisibile di mafie e terrorismo internazionale. […] «Le valute virtuali e i bitcoin in particolare […] forniscono un nuovo e potente strumento per i criminali, terroristi, finanzieri ed evasori, consentendo loro di far circolare e conservare fondi illeciti, fuori dalla portata del diritto»”.

 

Sorvoliamo sul fatto banale che seguendo lo stesso ragionamento uno dovrebbe impedire l’uso di telefoni, di computer, di automobili, ecc.; e cioè sul fatto che il crimine sta nell’azione aggressiva, non negli strumenti utilizzati.

Se l’autore dell’articolo capisse cosa è Bitcoin, sapesse cosa è il denaro e cosa è la Legge, capirebbe che ciò che si trova “fuori dalla portata del diritto” è il denaro fiat e il monopolio legale dello stesso da parte delle banche centrali (oltre che naturalmente la tassazione), non Bitcoin. Continue reading

Crescita strutturale e ripresa ciclica

GIOVANNI BIRINDELLI, 23.8.15

(Pubblicazione originale: Miglioverde)

… La ripresa ciclica è dunque un fenomeno opposto a quello della crescita strutturale. Quest’ultima è il momento in cui, grazie al coordinamento fra risparmi e investimenti svolto dal tasso d’interesse, si ha creazione di ricchezza. La ripresa ciclica è al contrario la fase in cui, a causa del fatto che l’espansione artificiale del credito impedisce al tasso d’interesse di svolgere la sua funzione di coordinamento fra risparmi e investimenti, vengono fatti ulteriori investimenti economicamente insostenibili o malinvestments e quindi vengono gettate le basi per ulteriore distruzione di ricchezza. …

L’articolo è disponibile qui: http://www.miglioverde.eu/crescita-strutturale-e-ripresa-ciclica-laddove-regna-la-confusione/

Crescita strutturale e ripresa ciclica

GIOVANNI BIRINDELLI, 23.8.15

(Pubblicazione originale: Miglioverde)

Spesso (e non a caso) nei media mainstream viene fatta confusione fra “crescita” e “ripresa”. Esse vengono viste come se fossero la stessa cosa. In realtà sono due fenomeni opposti: la crescita produce ricchezza; la ripresa porta alla distruzione di ricchezza. Continue reading

Draghi, la “crescita strutturale” e la “democrazia” totalitaria

GIOVANNI BIRINDELLI, 20.4.2015

(Pubblicazione originale Miglioverde.eu)

“Draghi ha ricordato che la politica monetaria può favorire la ripresa ciclica, ma non una crescita strutturale, che solo le riforme possono garantire” (ilsole24ore.com). Se “ripresa ciclica” si riferisce a “bolla”, sul primo punto Draghi ha ragione. Tuttavia egli ha tralasciato di ricordare un paio di cose.

La prima è che le distorsioni nella struttura produttiva create dalla “politica monetaria” (cioè dall’inflazione monetaria) allontanano e impediscono la crescita strutturale, cioè lavorano contro di essa. Questa è una cosa molto diversa dal “non poterla favorire”. La manipolazione monetaria e del credito non è neutra rispetto alla “crescita strutturale”. Tale manipolazione produce necessariamente, in primo luogo attraverso un tasso d’interesse artificialmente basso (e quindi segnali sbagliati agli agenti economici), un orientamento della struttura produttiva in una direzione diversa da quella dei beni e servizi maggiormente richiesti dal mercato. Le crisi cicliche e (quando si continua a confondere il male -l’interventismo, a partire da quello monetario- con la cura) le depressioni non sono altro che il tentativo del sistema di auto-curarsi dal male, cioè di ripulirsi da questi malinvestments prodotti dall’interventismo.

Il seguito dell’articolo qui: link

La manipolazione monetaria e la Legge

GIOVANNI BIRINDELLI, 30.11.2014

(Video e testo dell’intervento tenuto alla conferenza Interlibertarians, Lugano 30.11.2014. Ripubblicato da Movimento Libertario)

Buonasera. Vorrei ringraziare Interlibertarians per l’invito, e in particolare Rivo Cortonesi, Leonardo Facco e Luca Fusari.

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Col termine manipolazione monetaria e del credito mi riferirò a tutte quelle misure coercitive illegittime (anche se legali) volte all’impedimento del libero e spontaneo processo di mercato nei settori della moneta e del credito.

Queste misure includono ogni forma di interventismo che agisce direttamente su questi settori. Quindi, fra gli altri, includono il corso forzoso, la stampa di denaro fiat da parte delle banche centrali, la fissazione arbitraria del tasso d’interesse da parte delle stesse (in effetti l’esistenza stessa delle banche centrali), la riserva frazionaria, l’assicurazione di stato sui depositi bancari, la nazionalizzazione delle banche in difficoltà (a partire da quelle too big to fail), ogni forma di aiuto pubblico a queste banche, le discriminazioni fiscali e quelle normative a beneficio dei titoli del debito pubblico, il divieto dell’uso del contante, le regolamentazioni restrittive sui metalli preziosi e sulle monete matematiche come Bitcoin, la creatività propagandistica sugli indici statistici, del tipo di quella che voleva includere la prostituzione nel calcolo del PIL (e, oltre che sul PIL stesso come indice statistico, ci sarebbe da discutere sul concetto di prostituzione, perché se questa viene intesa in senso etimologicamente corretto dovrebbe includere in primo luogo la prostituzione intellettuale, che come sappiamo negli attuali regimi collettivisti non è un bene economicamente scarso). Continue reading

Uber: i taxisti non hanno diritto ad alcun indennizzo

GOVANNI BIRINDELLI, 23.5.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

Uber è un’applicazione per smart phone che consente di aggirare (in modo del tutto legale, tra l’altro) le attuali “leggi” che impediscono la competizione nel settore dei taxi e quindi di aprire al libero mercato questo settore che attualmente è sottoposto a monopolio legale da parte delle amministrazioni locali, con i conseguenti vantaggi in termini di costo e qualitativi per i consumatori. Per il momento, in Italia Uber è attiva solo a Milano e sta avendo un notevole successo, al punto che coloro che lavorano per questa società recentemente hanno subìto un’aggressione fisica da parte dei tassisti.

Quest’aggressione potrebbe essere presa come punto di partenza per discutere praticamente ogni aspetto della contrapposizione fra libero mercato e interventismo/collettivismo. Tuttavia, in questo articolo io partirò da questa vicenda per discutere una particolare contrapposizione tutta interna ai sostenitori del libero mercato, e quindi di Uber. Fra questi, infatti, da una parte ci sono coloro che sono a favore del fatto che, in conseguenza dell’apertura del settore al mercato, i tassisti siano indennizzati (p. es. dal comune) per le licenze che hanno acquistato a caro prezzo per il privilegio di poter esercitare il loro mestiere al riparo della concorrenza[1]: licenze che si rivelano un investimento del tutto inutile laddove quel privilegio viene abolito o comunque aggirato dalla tecnologia. Dall’altra, ci sono coloro che sono contrari al fatto che i tassisti siano indennizzati. Continue reading

Video dell’intervento a Liberi Comuni d’Italia

GIOVANNI BIRINDELLI, 4.5.2014

(Video dell’intervento tenuto a Siena il 4 maggio 2014 in occasione della costituzione di Liberi Comuni d’Italia)

Il testo può essere trovato a questa pagina: link

Intervento a Liberi Comuni d’Italia

GIOVANNI BIRINDELLI, 4.5.2014

(Testo dell’intervento tenuto a Siena il 4 maggio 2014 in occasione della costituzione di Liberi Comuni d’Italia)

La decadenza si manifesta in modo estremamente reale, concreto, tangibile: un imprenditore che si toglie la vita, un’impresa che chiude, una persona che perde il lavoro, una famiglia che non ce la fa ad arrivare a fine mese, un campo di ulivi che viene abbandonato a se stesso. È allora istintivo e perfino rassicurante cercare di contrastare la decadenza in modo altrettanto reale, concreto, “fattivo” e, contemporaneamente, evitare e perfino ridicolizzare le chiacchiere filosofiche. Tuttavia, anche se la decadenza a cui stiamo assistendo si manifesta in modo molto reale e concreto, la sua causa ultima è puramente filosofica: essa consiste nell’idea astratta di legge che è stata imposta, nel caso italiano, dalla costituzione. Continue reading

Assalto al risparmio, nel nome della costituzione italiana

GIOVANNI BIRINDELLI, 24.4.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario)

Allo stesso modo in cui non c’è peggior nemico della libertà di colui che la vorrebbe difendere senza mettere in discussione la piattaforma ideologica, economica e  istituzionale del collettivismo, così non c’è peggior nemico del risparmio di colui che denuncia l’ulteriore “assalto ai risparmi” da parte dello stato sulla base del fatto che questo “assalto” è incostituzionale, e cioè ricordando che l’articolo 47 della costituzione stabilisce che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”. Continue reading

L’Italia è una dittatura fiscale proprio perché è una “democrazia”

GIOVANNI BIRINDELLI, 5.12.2013

(Original publication: L’Indipendenza)

In un recente articolo sul suo giornale, The Fielder, il direttore Federico Cartelli attacca senza mezzi termini lo stato di polizia fiscale instauratosi in Italia con programmi quali l’anagrafe tributaria, “serpico”, il redditometro. Verso la fine dell’articolo, Cartelli riporta una citazione di Attilio Befera secondo il quale «l’evasione e l’elusione fiscale non sono compatibili… con nessun sistema veramente democratico» e chiude l’articolo con la seguente obiezione a quello che efficacemente definisce «l’inquisitore fiscale retribuito coi nostri soldi»: «Una pressione fiscale di quasi il 70% sulle piccole e medie imprese è democratica? Che l’Italia sia il Paese dove i manager pubblici sono pagati di piú e hanno un doppio, triplo incarico è democratico? Portare l’IVA fino al 22% e aumentare costantemente le imposte indirette è democratico? Ricevere cartelle esattoriali che per alcuni sono significate condanne a morte è democratico? Che lo Stato possa impunemente vagliare ogni nostro movimento fiscale, ma tenere all’oscuro le sue spese, è democratico? L’Italia ha smesso da tempo d’esser una democrazia. È solo una moderna dittatura fiscale» (grassetto nell’originale).

Nella sua obiezione, a mio parere, Cartelli ha confuso i termini del problema e così facendo si è schierato con Befera e con lo stato di polizia tributaria, non contro di essi. Infatti, se al termine “democrazia” diamo il significato che oggi (anche grazie alla costituzione italiana) viene comunemente attribuito a questa parola, ovvero quello di sistema politico basato sulla regola della maggioranza (eventualmente rappresentativa),  l’Italia repubblicana è una moderna dittatura fiscale proprio perché è una “democrazia”, cosa che purtroppo non ha mai smesso di essere. Continue reading

La cultura del privilegio non è altro che la cultura della legalità

GIOVANNI BIRINDELLI, 11.7.2013

(Original publication: L’Indipendenza, Movimento Libertario)

Dopo la sua elezione a sindaco di Roma, Ignazio Marino ha enfaticamente affermato: «A partire da questo palazzo dobbiamo cancellare la cultura del privilegio e degli amici degli amici. Già da questa sera sceglieremo le persone più competenti, motivate, capaci». Chi pensa che la cultura del privilegio possa essere cambiata scegliendo “le persone [arbitrariamente ritenute essere quelle] più competenti, motivate, capaci” semplicemente non ha capito cosa è la cultura del privilegio e dove affonda le sue radici. Continue reading

Tassare i “ricchi improduttivi” è la via migliore per la decrescita

GIOVANNI BIRINDELLI, 12.6.2013

(Original publication: L’Indipendenza)

In un articolo apparso di recente su questo giornale Fabrizio Dal Col ha aderito alle tesi di coloro (Engel, Krugman, Stiglitz) che sostengono che per tornare a crescere occorra tassare maggiormente i “ricchi improduttivi … [quelli] che cercano la rendita”. Nei limiti in cui l’economia è lo studio dell’azione umana, questa tesi non solo non ha nessun fondamento economico ma è il modo migliore per proseguire lungo la via più diretta e sicura verso la catastrofe economica. Continue reading