La libertà e lo “stato minimo”

AURELIO MUSTACCIUOLI, GIOVANNI BIRINDELLI, 18.7.2017

Breve scambio di riflessioni sulla possibilità dello “stato minimo” e sulla sua compatibilità con la libertà Continue reading

La libertà dello stato è incompatibile con la società libera

GIOVANNI BIRINDELLI, 31.12.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario, qui con alcuni errata corrige.

Questo articolo riprende in forma sintetica una proposta che, insieme a molti altri temi, è stata discussa nel recente dibattito con Novello Papafava e in un recente intervento)

Le ragioni in base alle quali per i dipendenti “pubblici” dovrebbero valere regole fortemente diverse rispetto ai lavoratori del settore privato sono ovvie. Esse derivano dalla diversità del processo attraverso il quale, nei due casi, il denaro finisce nelle tasche delle persone. Continue reading

La società aperta e il diritto

GIOVANNI BIRINDELLI, 18.12.14

(Testo, qui con alcuni errata corrige, della lezione di chiusura del corso della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi, Bologna 18.12.2014

Pubblicato da Movimento Libertario. Data la lunghezza dell’articolo allego una versione PDF per la stampa)

 

Buonasera. Vorrei ringraziare la Fondazione Einaudi e la sua Scuola di Liberalismo per questo invito, e in particolare Quinto Leprai ed Enrico Morbelli. Io sono qui per sostituire all’ultimo momento il Prof. Carlo Lottieri che non è potuto venire. Non ne sarò minimamente all’altezza quindi vi prego di ricalibrare le vostre aspettative.

Per affrontare il tema della società aperta e il diritto, che è complesso, vorrei iniziare dalla seguente notizia di pochi giorni fa: «Alcune centinaia di taxi hanno bloccato lunedì mattina, dall’alba, le strade fra gli aeroporti Charles de Gaulle e Orly a Parigi per protestare contro il servizio di taxi privati Uber. Per disinnescare la tensione, il portavoce del ministero dell’Interno … ha annunciato che dal 1 gennaio il servizio sarà vietato per legge. “Il servizio è illegale”», ha detto.

La lezione di oggi sarà in gran parte dedicata a cercare di capire il significato di questo termine (“illegale”); la differenza di significato esistente fra esso e il termine “illegittimo”; e infine a dare alcuni spunti per riflettere sulle differenze fra una società basata sulla legalità e una basata sulla legittimità. Continue reading

Risposta alle critiche di Novello Papafava

GIOVANNI BIRINDELLI, 13.12.2014

(Pubblicazione originale: Movimento Libertario.

Data la lunghezza dell’articolo, allego una versione PDF per la stampa)

 

Una recensione del mio libro La sovranità della Legge da parte di Novello Papafava è un onore che non credo di meritare. È un onore per diversi motivi, il primo dei quali è la statura intellettuale dell’autore. L’articolo Merito, statolatria e la morte della società occidentale è uno dei più belli che abbia letto negli ultimi anni. Il libro Proprietari di sé e della natura è il testo più completo che abbia letto sull’ecologia di mercato e trovo difficile prendere sul serio una persona (per esempio me stesso fino a qualche mese fa, colpevolmente) che parli di ecologia e che non si sia misurata con quel testo. Un altro motivo per cui è un grande onore ricevere una recensione da parte di Papafava è che questo autore non scrive molto: non solo per ragioni quantitative, egli sta a coloro che scrivono per pubblicare come l’oro sta al denaro fiat. Dalla lettura degli scritti di Papafava, nonché da alcuni brevi scambi che abbiamo avuto nell’ultimo periodo, è emersa quella che con una bellissima espressione l’autore definisce ‘telepatia fraterna’: una forma di affinità di fondo che investe non solamente gran parte dei contenuti teorici ma anche qualcosa dei modi, della forma in cui vengono discussi.

Fortunatamente, la recensione di Papafava contiene delle critiche costruttive ad alcuni aspetti teorici fondamentali affrontati nel libro, il che mi offre l’opportunità di provare a illustrarli meglio e di testarne la solidità. Lo scopo di questo articolo, della cui lunghezza mi scuso in anticipo, è rispondere in modo costruttivo a queste critiche con lo spirito di qualcuno che è afflitto dal dubbio e che quindi è disposto a cambiare idea. Continue reading

Il “diritto all’ambulanza” e il gioco delle tre carte

GIOVANNI BIRINDELLI (12.1.2014)

(Original publication: Movimento Libertario, qui in versione aggiornata)

Le recenti, tragiche vicende di salute che hanno coinvolto Pierluigi Bersani hanno riportato alla superficie del “mare mediatico” una sua tesi secondo la quale «chi evade le tasse non ha diritto all’ambulanza». Premesso che, nelle limpide parole Leonardo Facco, «nonostante Bersani non abbia mai pagato un euro di tasse in vita sua [1], l’ambulanza l’ha avuta, disattendendo quindi ai suoi proclami elettorali», questa semplice frase di Bersani richiede un paio di considerazioni. Continue reading

Dal film “The Butler” al dibattito fra stato minimo e anarco-capitalismo

GIOVANNI BIRINDELLI, 6.1.2014

(Original publication: Movimento Libertario – qui con alcune modifiche)

Sono andato a vedere “The Butler” al cinema. Si continua a condannare la discriminazione razziale e non l’idea astratta di legge che la ha consentita. Si continua a condannare una particolare forma di disuguaglianza davanti alla legge intesa come principio e non la disuguaglianza davanti essa in quanto tale.

Chissà perché… Forse perché in questo secondo caso si dovrebbe rinunciare alla progressività fiscale, alla manipolazione monetaria e del credito da parte del sistema bancario e a tutta quella rete di privilegi che consente la continua espansione dello stato? Cioè perché in questo secondo caso si dovrebbe rinunciare allo stato per come lo conosciamo da generazioni? Continue reading

I tagli di Monti e Bondi? Molto fumo, poco arrosto e tante polemiche

GIOVANNI BIRINDELLI, 7 July 2012

(Original publication: L’Indipendenza)

Fino a oggi c’erano ampie ragioni per sostenere che il governo Monti, posto dalla crisi di fronte alla scelta fra ridurre le dimensioni e soprattutto le funzioni dello stato e alzare le tasse, ha scelto la seconda soluzione. Oggi che è stata presentata la cosiddetta “spending review” ci sono ancora ragioni per sostenere questo? Sembra di si. Continue reading

Evasione fiscale, progressività e stato minimo (parte seconda)

GIOVANNI BIRINDELLI, 25 April 2012

(original publication: L’Indipendenza)

Nella prima parte di questo articolo ho sostenuto che un evasore fiscale non può essere giudicato moralmente senza giudicare moralmente il sistema fiscale a cui esso è sottoposto; che gli elementi che occorre prendere in considerazione per giudicare moralmente un sistema fiscale sono soltanto due: il modo in cui le tasse sono raccolte e il modo in cui sono spese; e infine che il sistema fiscale italiano, ad esempio, essendo basato sulla progressività fiscale, è illegittimo e che quindi il giudizio morale di un evasore oggi in Italia non ha alcun senso ma è solo propaganda per tentare di isolare coloro che cercano di sfuggire al totalitarismo.
In questa seconda parte discuto il secondo elemento necessario per giudicare la legittimità di un sistema fiscale: il modo in cui le tasse sono spese e, in particolare, per che cosa vengono spese. Continue reading

Evasione fiscale, progressività e stato minimo (parte prima)

GIOVANNI BIRINDELLI, 24 April 2012

(original publication: L’Indipendenza)

Un evasore fiscale non può essere giudicato moralmente senza giudicare moralmente il sistema fiscale a cui esso è sottoposto.
Se questo fosse possibile, infatti, ciò implicherebbe necessariamente che la fuga dalla coercizione sarebbe illegittima di per sé, indipendentemente dalla natura di quella coercizione, e quindi che se dieci persone fossero rinchiuse in una grotta e seviziate tutti i giorni e una di queste trovasse il modo di fuggire, la sua fuga sarebbe automaticamente un crimine.
A meno che si sia disposti a sostenere questo, quindi, prima di chiamare ‘ladro’ un evasore oppure di dire che “sono gli evasori fiscali a mettere le mani nelle tasche degli italiani” occorre giudicare moralmente il sistema fiscale a cui quell’evasore è sottoposto. Chi non è disposto a fare questo o è un totalitario oppure è un suddito intellettuale del totalitarismo, e cioè una persona che è stata indottrinata a considerare lo stato totalitario come un sovrano assoluto e, in quanto tale, indiscutibile. Continue reading